Si sbloccano i lavori per il lungolago di Lecco

L’iter amministrativo del nuovo lungolago è concluso quindi ora il cantiere può finalmente partire. Dopo alcune settimane di incertezza, finalmente si sblocca la vicenda relativa al nuovo “watefront”: l’ingegner Alessandro Crippa, dirigente dell’ufficio lavori pubblici del comune di Lecco, ha espresso un “giudizio di validazione favorevole” al progetto esecutivo, in cui sono state integrate le prescrizioni contenute nel parere rilasciato dalla commissione paesaggio della Provincia lo scorso 9 aprile.

Proprio intorno allo sviluppo delle procedure burocratiche, nelle scorse settimane si era sviluppato un grande dibattito in città dopo che Villa Locatelli aveva accusato Palazzo Bovara di aver compiuto un errore formale che avrebbe rischiato di rinviare l’avvio dei lavori anche di quattro mesi. Rispetto alla questione, divenuta ben presto oggetto di dibattito politico, i documenti pubblicati sull’albo pretorio del comune forniscono ulteriori particolari. Il parere rilasciato dalla commissione paesaggio della Provincia il 9 aprile, infatti, conterebbe delle prescrizioni che si discostano da quelle evidenziate dalla soprintendenza, ente superiore per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici, nel parere favorevole emesso il 29 febbraio e poi ribadito il 22 aprile.

Differenze che, per la precisione, sono relativi ad aspetti estetici minimali come la coloritura del cordolo vista lago e l’ampiezza del passaggio pedonale nella curva della Malpensata.

Rispetto al primo caso, la soluzione proposta dai tecnici provinciali, ovvero l’utilizzo della pasta di calcestruzzo, non garantirebbe l’omogeneità cromatica rispetto al parapetto richiesta dalla Soprintendenza.

Rispetto invece alla curva della Malpensata, invece, Villa Locatelli esprime dubbi sull’idea di realizzare una nuova aiuola per accogliere le tre grandi piante presenti in quel punto poiché ciò ridurrebbe l’ampiezza del passaggio pedonale.

Su queste due questioni il confronto tra Palazzo Bovara e Villa Locatelli proseguirà nei prossimi mesi. Di certo ora c’è che il cantiere sta finalmente per partire, tanto è vero che sono anche stati ordinati i quattro banner da posizionare ai confini dell’area interessata dai lavori. Ciò rappresenta senz’altro una buona notizia per una comunità che attende da tempo la riqualificazione del lungolago, fondamentale tanto per i cittadini quando per i turisti in costante aumento.

Peraltro, l’opera è finanziata in parte con un contributo Pnrr da 6,7 milioni di euro e questo pone delle scadenze vincolanti: 30% dei lavori entro settembre 2024 e collaudo delle opere entro marzo 2026. Una sfida non semplice, considerato che, secondo il cronoprogramma redatto dall’impresa titolare dell’appalto, la comasca Foti srl, il cantiere dovrebbe durare 624 giorni. Nel dettaglio, i lavori partiranno da Piazza Cermenati e procederanno verso il distributore della Tamoil. Per ognuna delle fasi previste si opererà prima lato monte, poi saranno realizzate le castellane e infine si riqualificherà il lato lago, considerato il più impegnativo tra parapetti, rifacimento della pavimentazione e nuova pista ciclabile.

La scelta di realizzare le castellane, ossia gli attraversamenti rialzati, con lastre prefabbricate e non con il porfido permetterà un’organizzazione del cantiere in grado di garantire sempre il doppio senso di marcia sul lungolago tranne durante i lavori notturni. Aspetto, quest’ultimo, non irrilevante alla luce dell’importanza del lungolago per la viabilità cittadina.

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