Medici gettonisti, il Tar sospende la delibera regionale. Ma Bertolaso:
«Noi andiamo avanti»

L’ordinanza è datata venerdì 8 marzo e rappresenta un parziale stop alla misura decisa della Regione dato che consente di poter attivare nuovi contratti di esternalizzazione così come avviene ora

Sospensione, da parte del Tar della Lombardia, della delibera con cui la Regione ha disposto nel dicembre scorso lo stop ai medici gettonisti, ma l’assessore regionale Guido Bertolaso non arretra nei suoi propositi e afferma: «Questa decisione non sposta di una virgola la nostra posizione». Secondo la pronuncia, il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso in via cautelare la Dgr XII/1514 del 13 dicembre 2023 «limitatamente alle parti in cui si dispone che non siano ulteriormente autorizzati nuovi contratti di esternalizzazione di servizi sanitari core» come l’assistenza nei pronto soccorso, e «fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 24 ottobre 2024».

L’ordinanza è datata venerdì 8 marzo e rappresenta un parziale stop alla misura decisa della Regione dato che consente di poter attivare nuovi contratti di esternalizzazione così come avviene ora. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Mariangela Di Giandomenico di Orrick per la società “GapMed”. Con la delibera in questione la Regione aveva disposto che non potessero essere «ulteriormente autorizzati contratti di esternalizzazione di servizi sanitari core, mentre tutti quelli già in essere andranno a naturale scadenza senza alcuna possibilità di rinnovo». Questo l’aspetto su cui il Tar ha deciso di sospendere il provvedimento regionale. La delibera prevedeva che il reclutamento del personale medico potesse avvenire solo con incarico libero-professionale, una procedura che per il Tar è corretta. Questa decisione del Tar, però, difficilmente potrà cambiare molto, visto che le strutture pubbliche sono sotto la guida della Regione.

L’assessore al Welfare Guido Bertolaso, che ha fortemente voluto la delibera, non lascia spazio a dubbi: «L’ordinanza non sposta di una virgola la nostra azione sui gettonisti. Semplicemente sospende il “divieto” di stipula di nuovi contratti di esternalizzazione, ma questo non vuol dire che saremo obbligati a stipularli. Le cooperative hanno reso un business la professione medica e, di conseguenza, agiscono come società: cercando di tutelare i propri interessi economici. Evidenzio che la società che ha fatto ricorso ha dichiarato di “perdere” introiti per circa 30 milioni in Lombardia, metà del proprio fatturato annuo, una cifra decisamente importante che ci dà anche la misura di quanto questo sistema sia iniquo. Noi teniamo il punto e continuiamo sulla nostra strada con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, anche facendo appello al Consiglio di Stato su questa ordinanza».

Sull’ordinanza del Tar si esprime anche l’opposizione. «Il tasso di dilettantismo della Regione a guida Fontana-Bertolaso è preoccupante - dice il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino -. È indispensabile chiudere la vicenda dei gettonisti, ma occorre riuscire a farlo in modo ineccepibile. Non vorremmo che la giunta Fontana, dopo aver riconosciuto che la sanità lombarda è nell’anarchia, oggi si dedicasse a iniziative assolutamente irrilevanti come il progetto della fantomatica tessera a punti trascurando interventi necessari rispetto a cui andare assolutamente avanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA