Omicidio di Esino Lario: la vita solitaria del presunto killer. Senza lavoro, la Caritas lo aiutava

Tanto Pierluigi Beghetto era noto e impegnato in paese, quanto Luciano Biffi , l’uomo arrestato per il suo omicidio, era persona che a Esino Lario si vedeva poco e poco era conosciuta.

Con la vittima condivideva il fatto di possedere un appartamento nella palazzina, di via Giuseppe Verdi, in cui entrambi soggiornavano quando erano in paese: Beghetto al piano terreno e lui al secondo piano. Null’altro.

«Erano vicini di casa», ha spiegato il sindaco Pietro Pensa , sottolineando poi che Biffi, che viveva solo, non aveva mai dato problemi di sorta: «Non avevo mai avuto notizia di liti fra loro», chiosa, senza aggiungere altre informazioni sul concittadino fermato dai carabinieri.

Di quest’uomo che, all’improvviso si è trasformato in omicida, poco si sa e poco sanno gli esinesi.

Luciano Biffi, 60 anni, pare fosse rientrato a Esino Lario solo da pochi giorni, dopo un’assenza di qualche mese. Più di lui, a essere noti in paese erano i suoi genitori, postini a Lecco, che per primi avevano posseduto un’abitazione nel borgo ai piedi della Grigna.

Senza un lavoro fisso e con alle spalle una situazione di disagio, tanto che anche la Caritas in passato si sarebbe presa cura di lui, si muoveva utilizzando i mezzi pubblici quando aveva necessità di andare fuori paese.

Di Luciano Biffi è conosciuta la passione per la musica, in particolare per il sassofono, strumento che aveva suonato in alcuni gruppi musicali del territorio e a Varenna.

Pochi a Esino parlano di lui, nessuno ha particolari aneddoti da raccontare per descrivere una persona che pare aver sempre condotto un’esistenza tranquilla, seppur non sempre facile.

Cosa sia scattato nella sua mente domenica mattina dovrà essere chiarito dalle indagini e dagli accertamenti che, iniziati ieri mattina, proseguiranno nei prossimi giorni. Di certo resta il fatto che a Esino Lario, in pochissimi istanti, tutto ciò che era normalità è andato in frantumi e il paese si è ritrovato a vivere un incubo.

Una famiglia come tante è stata distrutta: un uomo è morto, una donna ha perso il marito e due ragazzi sono rimasti orfani. Un paese piange una persona buona e sempre pronta a mettersi al servizio della comunità. Tutto per una banale lite fra vicini, sfociata in pochi istanti di violenza incontrollata e senza senso.

Anche dal vicino Comune di Perledo non mancano cordoglio e vicinanza. Già in mattinata, il sindaco Fabio Festorazzi aveva avuto parole di profondo dolore per la tragica morte di Beghetto, «una bravissima persona, molto impegnata per la comunità. Il fatto che abitasse fuori paese, non l’ha mai visto meno impegnato: ci incontravamo spesso anche durante la settimana. Era un amministratore capace e competente, con il quale era sempre positivo confrontarsi, un volontario instancabile. La passione per le api lo aveva spinto ad aprire l’Ape Montana, ne era molto orgoglioso».

Nel pomeriggio, poi, è stata diffusa anche una nota ufficiale: «L’Amministrazione comunale di Perledo prende parte al cordoglio dei colleghi di Esino Lario e dei familiari della vittima», hanno scritto gli amministratori nella newsletter inviata a tutte le famiglie.

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