Ponte di Annone, il testimone: «Vicenda oltraggio alla giustizia dall’inizio alla fine»

Parla Gaetano Femiano, mandellese “miracolato” dalla caduta del viadotto

«Con rammarico e frustrazione prendo atto della sentenza». Gaetano Femiano, mandellese, uno dei miracolati di quel pomeriggio del 28 ottobre del 2016, commenta così la sentenza della Corte d’Appello di Milano che ha assolto Anas e ha ridotto le pene per i due dirigenti della Provincia di Lecco.

«Questa tragica vicenda è stata un oltraggio alla giustizia dall’inizio alla fine - prosegue Femiano -. Un ritardo iniziale discutibile, un’indagine procrastinata tra le mani dei magistrati e una sentenza che ci ha inflitto un’altra ferita profonda. Il dolore causato dalle azioni di questi individui è immenso e la sentenza sminuisce ulteriormente la nostra sofferenza».

I Femiano erano partiti dalla loro casa di Mandello diretti verso il campo di agility di Annone con il loro cane. Alle 17.40 la vettura della famiglia mandellese imbocca il ponte e in contemporanea dall’altro lato arriva l’autoarticolato. Pochi istanti e i Femiano restano chiusi nell’abitacolo sospesi a qualche metro d’altezza. Il cane nel suo kennel in sicurezza. Gli airbag scoppiano e i vetri si frantumano.

Gaetano Femiano riesce a scendere ed aiutare la moglie, la figlia allora dodicenne, e il cane. I tre finiscono in ospedale con gravi conseguenze soprattutto per mia moglie Elena che ha riportato seri problemi alla schiena ed è stata sottoposta ad interventi chirurgici.

«Pochi possono davvero comprendere il peso insopportabile di quel tragico incidente. E ogni volta che si parla di episodi simili, come il ponte Morandi o quello di Baltimora, il dolore riemerge con tutta la sua forza, riportando alla mente la rabbia di quel giorno - prosegue Gaetano Femiano -. La giustizia aveva l’opportunità di agire con fermezza e porre fine a questa brutta storia con condanne esemplari. Ma invece, ha scelto di ignorare la nostra sofferenza e il nostro dolore».

Una vicenda che ha lasciato un segno nella vita di tutti coloro che quel 28 ottobre del 2016 sono rimasti coinvolti, e ora «questa sentenza che ci ha inflitto un’altra ferita profonda», assicura Femiano.

Da non dimenticare che il crollo del ponte di Annone è costato la vita a Claudio Bertini, 68 anni, di Civate.

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