Municipio a nuovo, il 2024 è l’anno buono

Civate Il pezzo forte del bilancio sarà il milione di euro necessario ai lavori, ormai non più rinviabili

Sarà la ristrutturazione del palazzo municipale il pezzo forte del bilancio comunale 2024: l’investimento previsto sarà di 925.000 euro, il cui finanziamento è programmato in parte con oneri di urbanizzazione e, per il resto, col provento dalla vendita di un terreno di proprietà pubblica.

Sostenibilità

Il sindaco Angelo Isella, tuttavia - illustrando l’altra sera il bilancio al consiglio comunale - ha affermato di «non escludere nemmeno l’alternativa di stipulare un mutuo: la restituzione potrebbe essere, infatti, agevolata - ha detto - accedendo a contributi del gestore energetico nazionale Gse, in quanto la riqualificazione del municipio comporterà anche un notevole miglioramento della sostenibilità e dei consumi».

Tra gli altri aspetti evidenziati dal sindaco c’è, inoltre, il «progressivo assottigliarsi dell’indebitamento del Comune: stiamo passando da 167mila euro annui per la restituzione di mutui che (come quello per l’acquedotto) si trascinano da quarant’anni, ai 112mila euro di rate previsti nel 2025. Proprio la riduzione della spesa è altresì tra i motivi per i quali abbiamo deciso di impostare il bilancio del 2024 mantenendo invariate le imposte a carico dei cittadini, nonostante, appunto, investimenti che continueranno a essere rilevanti sulle opere pubbliche».

L’altra sera è stato perciò confermato che, nel nuovo anno, a Civate non aumenteranno né Irpef né Imu, bensì resteranno in vigore le medesime aliquote e gli scaglioni del 2023; sull’Imu il sindaco è tornato a «sollevare, comunque, la polemica: l’acronimo significa “imposta municipale” ma, per tutta la parte inerente i fabbricati produttivi come i capannoni, l’Imu va direttamente a Roma. Dunque, chiamiamo almeno le cose col loro giusto nome: è un’imposta statale, altro che municipale; almeno, che la gente lo sappia».

Per quanto riguarda la ristrutturazione del municipio, la previsione è notevolmente aumentata da quando l’amministrazione abbozzò la prima ipotesi progettuale, a oggi: «Sia per il tempo stesso che è trascorso, sia perché adesso abbiamo una definizione di maggior dettaglio degli interventi necessari - fa notare Isella - la conclusione è che il preventivo è salito dai 680mila euro originari. Purtroppo, la congiuntura economica internazionale concorre a determinare la scarsità di materie prime e la difficoltà di approvvigionamento; l’inflazione ci ha messo, poi, a propria volta pesantemente lo zampino».

I guai nel 2020

A maggio del 2020, il sindaco aveva rischiato che una parte del rivestimento del suo stesso ufficio gli crollassero in testa; provvidenziale era stato un casuale sopralluogo per la verifica di alcuni collegamenti elettrici durante il quale i pannelli erano stati rimossi dagli incaricati imbattendosi - con immaginabile sconcerto - nell’allentamento di tiranti adibiti a sorreggere il rivestimento; era seguita una verifica più approfondita, che aveva rivelato crepe nei materiali, col conseguente rischio di caduta dei calcinacci. Erano state intraprese le procedure d’urgenza, scoperchiando tutta l’area, non solo dell’ufficio del sindaco, ma anche di quelli adiacenti, come l’Anagrafe, per accertare la portata del problema, attuando infine la riparazione come lotto aggiuntivo a quello generale, che riguarderà anche gli impianti, gli isolamenti e gli infissi.

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