Raid razzista contro i profughi al Bione

«Atto grave ma Lecco non è questa»

Il presidente della Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia: «Un fatto che non si è più ripetuto. Abbiamo riscontrato grande solidarietà dalle associazioni di volontariato e disponibilità dalle autorità» - Le reazioni degli onorevoli Tentori, Fragomeli e del Pd di Lecco

Diverse le prese di posizione sulla vicenda relativa al raid, il lancio di oggetti contro i migranti accolti nel campo del Bione a Lecco, tra le quali quella del presidente di Fondazione Progetto Arca, Alberto Sinigallia

«Il grave episodio, risalente a tre settimane fa, è isolato e non si è mai più ripetuto. Siamo presenti da metà agosto al Bione, dove abbiamo riscontrato da subito la grande solidarietà delle associazioni locali di volontari che hanno offerto il loro sostegno, e cominciamo a conoscere bene il territorio e le persone che lo popolano, per cui crediamo che questo evento sia da considerare unico nel suo genere, come la bravata di qualche singolo cittadino».

«Lavoriamo ogni giorno, insieme alla Prefettura e agli Enti locali, affinchè questo luogo fornisca un’adeguata accoglienza ai profughi presenti. Per questo abbiamo proposto di installare i container per sostituire le tende, ormai inadeguate per l’arrivo del freddo. Li abbiamo noleggiati e li stiamo predisponendo in queste ore. E, per proteggere ulteriormente i nostri ospiti, l’entrata dei container sarà verso l’interno del campo».

Altre reazioni anche da parte degli onorevoli lecchesi Veronica Tentori, Gian Mario Fragomeli e del Pd cittadino: «Lecco non è questo gesto ignobile - precisa in una nota l’onorevole Tentori - Lecco sta facendo la sua parte per affrontare questa sfida epocale che il nostro intero continente sta attraversando. Lecco sono tutti i volontari, i cittadini, le associazioni, che si stanno spendendo per dare anche solo un piccolo aiuto; sono le istituzioni che si impegnano per gestire l’accoglienza e l’integrazione; sono le migliaia di persone scese in piazza durante la marcia delle donne e degli uomini scalzi e che credono nei valori della solidarietà, dell’uguaglianza e della dignità umana. Non permetteremo che pochi barbari con un atto vergognoso, di qualsiasi portata esso sia stato, possano scalfire il lavoro di quei tanti che dimostrano il grande cuore di noi lecchesi e possano vanificare tutti gli sforzi che si stanno compiendo».

Questa la nota dell’onorevole Fragomeli : «Manifesto il mio pieno appoggio alle Istituzioni e alle associazioni lecchesi che stanno lavorando al massimo per rendere ottimale l’accoglienza dei profughi: questa è la Lecco di respiro europeo che conosciamo, questa è la Lecco che vogliamo. Il mio plauso va a tutte quelle strutture e a quei volontari che si stanno impegnando per migliorare la convivenza temporanea con le persone richiedenti asilo presenti sul territorio lecchese. Il campo del Bione, che ho avuto modo di visitare lo scorso 11 settembre insieme al Vicesindaco Bonacina, è la dimostrazione che una parte importante di Lecco è allineata a tutte quelle città europee che stanno dando importanti segnali di solidarietà e di fratellanza, accogliendo e dando rifugio a persone che fuggono da guerre e devastazioni. Questa è la vera vocazione di Lecco: una città europea, moderna ed inclusiva, che risponde in questo modo ai gesti incivili, ancorché isolati, di pochi vigliacchi razzisti».

Anche il Pd di Lecco ha preso posizione: «Uniti agli Onorevoli Tentori e Fragomeli e al Pd Provinciale, non possiamo che esprimere sdegno e condanna per quanto verificatosi nella zona spettacoli viaggianti del Bione dove trovano ospitalità temporanea rifugiati e richiedenti asilo. «Un fatto grave e intollerabile ma che, fortunatamente, rimane isolato nel panorama di una Lecco accogliente e civile – precisa il Segretario Cittadino Giovanni Fornoni –. Giudichiamo inqualificabile come queste persone, che fuggono da conflitti e situazioni insostenibili, debbano sopportare atti intimidatori che, mi auguro, non si verifichino più». Come PD della Città di Lecco stiamo lavorando, congiuntamente al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri Comunali e ai nostri rappresentanti nelle Istituzioni, per dare risposte sempre più capaci di affrontare correttamente il problema dell’integrazione superando la fase dell’emergenza: è necessario, infatti, prendere atto che il fenomeno non potrà avere breve durata e che le comunità locali dovranno essere capaci di rispondere prontamente. Un ringraziamento a quanti lavorano, volontari e professionisti, impegnandosi per gestire una situazione emergenziale complessa e, infine, un rinnovato appello: restiamo umani!»

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