Annone, dopo l’incendio

Toldo: «Rischioso tenere tetti in amianto»

Il comandante dei vigili del fuoco dopo l’incendio di venerdì invita i cittadini a rimuovere l’eternit «La bonifica costa, ma in casi come questo evita danni seri. Anche agli operatori» - Chalet inagibile e delimitato

«Sarebbe bene riflettere sui rischi connessi a mantenere l’amianto sul tetto (o in altre parti) delle proprie abitazioni, anche nei casi in cui non si presenti deteriorato e non si riscontri, quindi, un obbligo di legge: possono sempre verificarsi emergenze, come un malaugurato incendio, e le conseguenze diventano serie».

Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Roberto Toldo, interviene all’indomani dell’incendio dello chalet di via Donzeno, dove l’eternit è stato trovato sul tetto.

«Si è trattato fortunatamente di un piccolo incendio, che in sé non suscita allarme – precisa Toldo – tuttavia è un esempio sul quale può essere utile richiamare l’attenzione della popolazione, per evidenziare sia i rischi ai quali i vigili del fuoco stessi vengono esposti mentre si prodigano per estinguere le fiamme, sia quelli per la collettività».

Notoriamente, l’amianto (contenuto nell’eternit, appunto) è cancerogeno e, da tempo, vietato in edilizia, ma la normativa vigente non impone l’obbligo di smaltimento, tranne nei casi di usura.

«Questa – obietta Toldo – è sicuramente una pecca nella legislazione; sta di fatto che le lastre, anche conservate nelle condizioni migliori, possono rompersi durante interventi d’emergenza come, appunto, quello dei vigili del fuoco: in tal caso, il rischio è per tutti gli operatori impegnati in quel frangente nelle attività di soccorso e, più in generale, per la popolazione, nella misura in cui le fibre vengono disperse nell’aria o nell’acqua; il piccolo incendio di Annone – ribadisce il comandante - può avere liberato un quantitativo minimo, ma in proporzioni maggiori avrebbe potuto costituire un problema, anche per la vicinanza al lago.

Certo, eliminare le coperture in amianto costa, ma occorre ricordare che costituiscono sempre un potenziale rischio».

Leggi i particolari su La Provincia di Lecco in edicola domenica 5 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA