C’era una volta la radio, a Lierna in mostra apparecchi degli anni Venti

C’era una volta la radio, posizionata in salotto o in cucina, sempre ben in vista, attorno alla quale si riuniva la famiglia per ascoltare le notizie e le trasmissioni di intrattenimento. Inserita in un contenitore imponente che faceva arredo, e più imponente era più appariva quale simbolo di benessere.

Prosegue fino al 28 aprile la mostra “Le radio perdute le radio salvate” all’ufficio turistico di Lierna sul piazzale della stazione. L’esposizione è aperta dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, ed è curata da Giuseppe “Beppe” Fumagalli, 79 anni, originario di Milano ma ormai da tanti anni in vacanza a Lierna.

«Una rassegna di radio d’epoca restaurate che ho trovato in solai e magazzini, alcune anche in discarica - racconta Fumagalli -, nessuna era funzionante e i mobili che le contengono erano aggrediti dai tarli, danneggiati dall’umidità, rotti o con pezzi mancanti. Eppure queste radio tanti anni fa avevano occupato un posto importante ed hanno permesso di ascoltare musica, le prime pionieristiche radiocronache di lontani avvenimenti sportivi, ma anche i bollettini di guerra, e poi i canti della ritrovata libertà».

Le radio esposte sono tutte funzionanti, e se anche qualcuna conserva le cicatrici di un travagliato passato, hanno avuto un ruolo importante nella storia quotidiana, ed oggi nell’epoca di internet sono la testimonianza degli albori della comunicazione, ancor più nell’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi.

Tra i pezzi esposti un vecchio esemplare degli anni Venti, una Philips del 1938 in bachelite, ovvero una plastica che all’apparenza sembrerebbe legno, una Savigliano del 1940.

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