«Chi ha il coraggio del perdono
ha fame di giustizia»

Rispetto e preghiere sabato a Civate ai funerali di Claudio Bertini morto sotto le macerie del cavalcavia di Annone. Il parroco: «Dobbiamo arrabbiarci ma chi ha il coraggio del perdono è allo stesso momento affamato di giustizia»

Dolore, rispetto e preghiere, per una famiglia che sta soffrendo e per un uomo che ha perso la vita in modo assurdo.

È stato officiato sabato, il funerale di Claudio Bertini, il civatese di 68 anni ucciso lo scorso 28 ottobre dal crollo del viadotto di Annone che lo ha travolto mentre a bordo della sua “Audi”, stava rincasando.

La chiesa parrocchiale dei Santi Vito e Modesto ha accolto parenti, amici e tutti coloro che hanno voluto stringersi intorno alla famiglia e dire addio a Bertini, ex professore di educazione fisica, direttore della sezione tennis di un centro sportivo milanese.

La messa è stata concelebrata dal parroco, don Gianni De Micheli.

Il parroco si è rifatto alle letture per trovare parole di conforto per tutti coloro che in questi giorni stanno soffrendo per l’ingiusta morte di Bertini. «È straordinario il comandamento che Gesù ci ha lasciato “Amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”».

«Ci chiede di essere capaci di testimoniare l’incontro con lui, con i nostri fratelli. Quasi a dirci costantemente che l’uomo è qualcosa di straordinariamente grande. Dobbiamo lottare contro le situazioni che rendono l’uomo, solo uomo. Contro chi gioca al ribasso, contro chi non si prende le responsabilità. Dobbiamo arrabbiarci e dire che siamo chiamati da Dio a essere traccia».

«Chi ha il coraggio di fare del perdono uno stile di vita, chi sa porgere l’altra guancia è allo stesso momento affamato di giustizia. Chiediamo a Dio di cercare questo nel nostro fratello Claudio. Cercare le tracce che ha lasciato. Ora noi possiamo custodire il suo ricordo».

Tutti i dettagli della cerimonia e gli ultimi sviluppi dell’inchiesta, nella pagina speciale su “La Provincia di Lecco” in edicola domenica 13 novembre.

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