De Capitani: «Pescate senza pattuglie

Sono tutte alla villa di Celentano»

Pescate Il sindaco De Capitani critica la gestione dell’emergenza sul caso

«Tutti i cittadini sono uguali anche se non famosi, ora qui mancano i controlli»

«I cittadini sono tutti di serie A, non solo i vip: tolgono i carabinieri a tutto il territorio per mandarli a sorvegliare Celentano. Se ci sono rischi particolari, mandino forze da fuori, senza sguarnire tutta la zona».

L’allarme sicurezza scattato nei giorni scorsi a Galbiate, a causa delle intrusioni nella casa del Molleggiato denunciate pubblicamente dallo stesso cantautore e dalla moglie Claudia Mori, hanno suscitato interesse, curiosità e preoccupazione in tutta Italia, oltre a una vera e propria mobilitazione delle forze dell’ordine.

Da Pescate, però, si alza una voce fuori dal coro e, inevitabilmente, è quella del sindaco Dante De Capitani, che critica apertamente le scelte dei vertici dell’Arma. Secondo lui, infatti, in questo modo si lascia sguarnita una parte importante di territorio.

«Non trovo accettabile che per un lunotto mandato in frantumi intervenga la Prefettura con un presidio personalizzato delle forze dell’ordine a villa Celentano, distogliendo i carabinieri della stazione di Olginate dal presidio sul resto del territorio – ha attaccato il sindaco sceriffo -. I carabinieri di quella caserma devono controllare anche la sicurezza dei pescatesi e di altre ventimila persone: pure i cittadini che famosi non sono hanno diritto che la loro sicurezza venga monitorata e garantita, specialmente quelli che non hanno i soldi per installare costosi impianti di allarme o per pagarsi guardie private».

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