Cronaca / Circondario
Mercoledì 24 Agosto 2016
Accordo con Il Gabbiano
Gli immigrati lavoreranno
I richiedenti asilo potranno essere impiegati dal Comune
negli interventi di manutenzione degli spazi verdi e delle aree pubbliche
A garantire il decoro degli spazi verdi ed altre aree pubbliche di Calolzio provvederanno, a partire dai prossimi giorni, i richiedenti asilo ospitati negli appartamenti della comunità Il Gabbiano.
Quanto suggerito nei giorni scorsi dal superprefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento delle libertà civili e dell’Immigrazione del Viminale, nel capoluogo della Valle San Martino sta dunque già per tradursi in realtà.
La proposta, infatti, riguardava l’impiego della manodopera ospitata dai vari territori per opere di piccola manutenzione e di pubblica utilità, per dare loro qualcosa da fare e permettere al territorio di beneficiare della loro presenza.
È proprio questo lo spirito che ha guidato l’amministrazione comunale nel mettere a punto la convenzione sottoscritta con i vertici della comunità, che ne gestisce la presenza nei propri spazi anche a Calolzio.
«Abbiamo preso a riferimento le convenzioni sottoscritte con altri enti locali, come Olginate e Colico, dove si sono concretizzate esperienze analoghe nei mesi passati – ha rimarcato l’assessore ai servizi sociali Luca Valsecchi, che sta lavorando su questa partita fin dallo scorso autunno, prima dell’accordo provinciale sull’accoglienza diffusa -. Apportate le modifiche necessarie, la firma ha dato validità all’accordo, che dunque resterà in vigore per un anno».
Sul piatto resta la definizione delle attività da far svolgere ai migranti – undici quelli che tramite il Gabbiano hanno trovato alloggio in strutture che fanno capo a Villa Guagnellini -. Mercoledì i rappresentanti dei due soggetti si sono incontrati per proseguire il discorso, che comunque troverà concretizzazione entro l’inizio dell’autunno.
«Questa iniziativa ricalca l’esperienza di Olginate in particolare, considerato che i referenti della coop. Il Gabbiano sono gli stessi. Gruppi tra le due e le quattro persone per volta verranno dunque accompagnate da almeno un operatore della comunità in attività di carattere occasionale e non continuativo. In altre parole – ha aggiunto Valsecchi – non si tratta di un lavoro vero e proprio, ma di opere di pulizia saltuaria di parchi, zone verdi e spazi pubblici. La finalità principale è infatti l’integrazione e per questo motivo, insieme agli assessori Wilna de’ Flumeri e Massimo Tavola, studieremo la possibilità di proporre attività anche insieme alle scuole e ai giovani. Non è il Comune a dover decidere se queste persone hanno il diritto di stare qui o meno, ma se al termine di questa fase potessero fermarsi, almeno sarebbero pronti per restare, conoscendo meglio la nostra cultura, le nostre regole, i nostri usi. Vuole essere – ha concluso Luca Valsecchi – un’attività di prospettiva».
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