Olimpiadi, «Le opere non saranno concluse entro il 2026»

Passano i giorni, si avvicinano le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, ma sulle opere viabilistiche e infrastrutturali da realizzarsi in Valtelllna più che progressi nei cantieri e nei lavori si registra solo una crescente confusione.

A riprova di ciò, il botta e risposta indiretto, negli ultimi giorni, tra il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore alla montagna e agli enti locali Massimo Sertori da un lato e Giovanni Malagò, presidente del Coni, dall’altro.

I due esponenti del Pirellone, infatti, nel corso di un convegno a Ponte in Valtellina hanno infatti ribadito come «con grande senso di responsabilità dobbiamo arrivare all’appuntamento nei tempi e centreremo l’obiettivo ne siamo convinti. Il passo è quello olimpico, sarà una grande festa per tutti».

Parole rassicuranti, a cui è seguita, però, poche ore dopo, la “doccia gelata”, in base a quanto dichiarato, invece, da Giovanni Malagò, presidente del Coni, a margine della sua partecipazione al Salone del Mobile di Milano: «Non è il mio mestiere, perché io mi devo occupare dell’evento - ha evidenziato Malagò - ma se mi si chiede se tutte le opere di collegamento tra Milano e la Valtellina saranno ultimate nel 2026? Ecco, no. Non è possibile».

La vicenda ha per certi versi ricordato quanto accaduto a dicembre scorso, quando nel giro di pochi giorni l’allora commissario straordinario alle infrastrutture Luigivalerio Santandrea aveva prima dichiarato che le opere previste per la tangenziale di Sondrio non sarebbero state completate in tempo per le Olimpiadi, salvo poi fare dietrofront e affermare che, invece, tutto sarebbe stato realizzato a tempo debito.

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