Calcio Lecco: Pellegrino carico
«Un gruppo umile e di qualità»


Maurizio Pellegrino lascia alle spalle un 2011 orribile e già pensa al girone di ritorno che il suo Lecco deve dominare per potersi salvare. Il tecnico parla di giocatori umili, non fenomeni ma di qualità, ma soprattutto pronti a sacrificarsi per la squadra. Non resta che augurargli un grande in bocca al lupo ed incrociare le dita. Tutto è ancora possibile.

LECCO - Un rompete le righe "sui generis" per il Lecco. Con tanti volti nuovi che si ritrovano a doversi già salutare a pochi giorni da quando si sono conosciuti. È il caso di Padoin che ha fatto appena a tempo a conoscere i nuovi D'Amico, Valtulina, Rudi e anche l'aggregato Vaglio (che tornerà ora nei ranghi della Berretti, essendo un 1993).

Ma è anche il caso di Arena, Paloschi e Rea, arrivati e già rispediti al mittente, almeno per ora. Il 2 gennaio, alla ripresa degli allenamenti, mister Pellegrino deciderà se ricontattare alcuni di essi oppure augurar loro un buon anno altrove...

È proprio mister Pellegrino a tracciare le linee guida dell'anno della riscossa, quello del centenario: «Siamo pronti. Ho fiducia in questo nuovo gruppo anche se mi dispiace che alcuni di quelli che c'erano non abbiano capito che per loro non c'è spazio e farebbero meglio a trovare altre sistemazioni. Siamo tanti, ora, ma finalmente c'è un po' della qualità che cercavo. Soprattutto ci sono dei giocatori come dico io. Umili, pronti a mettersi a disposizione. A me non servono i fenomeni, mi servono i giocatori veri, vecchi e nuovi. Solo su questi possiamo far conto. C'è un campionato da vincere: quello del girone di ritorno. Quello che porta alla salvezza».

L'intera intervista sull'edizione di sabato 31 dicembre de La Provincia di Lecco

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