Valmadrera: la morte di Beatrice
Condanne confermate in appello

Il processo di secondo grado per la morte della bimba di 5 anni rimasta schiacciata da un pesante cancello in ferro nel cantiere edile a pochi passi dalla sua abitazione, il 12 maggio 2007, si è chiuso mercoledì con la conferma della sentenza di primo grado

VALMADRERA Condanne confermate. Il processo d'Appello per la morte della piccola Beatrice Locatelli, la bimba di 5 anni rimasta schiacciata da un pesante cancello in ferro nel cantiere edile a pochi passi dalla sua abitazione, il 12 maggio 2007, si è chiuso ieri con la conferma della sentenza di primo grado.

Verdetto che risale al 22 febbraio dell'anno scorso, con il quale il giudice Paolo Salvatore del Tribunale di Lecco aveva pronunciato la condanna di tutti e sette gli imputati, accusati a vario titolo di concorso in omicidio colposo.

La pena più pesante, 2 anni e 4 mesi, era stata comminata a Giuseppe Monti, il fabbro che aveva montato il cancello. Condannato a un anno e due mesi il figlio Maurizio Monti, che lo aveva aiutato nei lavori. Quindi Davide Dell'Oro, responsabile della sicurezza di quel cantiere (due anni la pena) e Matteo Bugatti, direttore dei lavori (un anno e sei mesi).
Condannati, infine, anche i tre committenti dei lavori, vale a dire i proprietari della villetta di via Magistris nella quale erano in corso i lavori, Emilio e Franco Brioschi (un anno e dieci mesi) e Teresa Rusconi.

Tutti i dettagli nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola giovedì 12 luglio.

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