Rifiutare i vaccini
mette tutti in pericolo

Molto spesso, negli ultimi tempi, le vaccinazioni dell’infanzia sono state messe in discussione e oggetto di aspre accuse, imputando loro la possibile correlazione con gravi patologie a carico del sistema nervoso centrale soprattutto e in particolare con l’autismo. Queste notizie sono pubblicate sul web, senza che ci siano criteri di controllo. Partono da casi singoli, riferiti spesso da genitori che vedono una relazione temporale tra il momento vaccinale e l’esordio di una malattia che ha certamente una base genetica. L’ inizio di questa patologia avviene attorno ai 18 mesi o, meglio, il manifestarsi di quei campanelli d’allarme, che, prima, non potevano essere riconoscibili per l’immaturità fisiologica del sistema nervoso del lattante. Tra i 12 e i 15 mesi il bambino era stato sottoposto al vaccino contro morbillo, parotite, rosolia ed è dunque facile ascrivere a quello la causa di una malattia che con esso ha semplicemente un rapporto temporale, e non necessariamente causale.

Purtroppo il fatto che ognuno ha la possibilità di pubblicare le proprie storie e le considerazioni che vengono tratte da un’esperienza personale tanto dolorosa, porta a far sì che in Internet si possa trovare di tutto. In questa epoca si assiste al ricorso diffuso e preoccupante di consultazioni in Rete, senza che le persone abbiano tuttavia la capacità e la competenza di soppesare l’ attendibilità delle fonti o spesso anche solo di capirne il significato.

D’altro canto l’abbandono della pratica vaccinale perpetrata da molti genitori sta portando a gravi conseguenze che potremo, solo in un futuro comunque vicino, vedere con chiarezza. Chi ha vissuto, come me, nella sua carriera di medico pediatra, le possibili complicanze delle malattie per cui si vaccina, solo quello, può testimoniare come il morbillo non sia una malattia tanto banale che “abbiamo fatto tutti”, se può portare a encefalite in un caso su mille, o la parotite anche lei responsabile di gravi danni cerebrali in alcuni casi sfortunati. Chi, come me, ha vissuto il periodo precedente l’ introduzione degli ultimi vaccini, ha fatto a tempo a vedere le meningiti da hemophilus, da pneumococco, da meningococco, tutte malattie che ora sono scongiurate proprio grazie ai nuovi vaccini, introdotti nel primo anno di vita.

Se poi si crede che malattie come la difterite o il tetano o la polio stessa siano state debellate per sempre, si sbaglia.

Nei Paesi flagellati dalla guerra e dalla povertà sono ancora presenti e se da noi il numero dei vaccinati scenderà al di sotto di una certa soglia, verrà a mancare quella che viene definita l’ immunità di gregge. Con questo termine s’intende quella situazione favorevole per cui, essendo quasi tutti i bambini vaccinati, i germi responsabili non trovano più terreno su cui attecchire e non circolano all’interno della comunità. La decisione del non vaccinare, da parte di un numero sempre crescente di genitori, potrebbe dunque portare alla conseguenza gravissima di dover rivivere malattie che, grazie proprio al progresso della medicina, avevamo sconfitto. Le scelte di alcuni si abbatterebbero, in modo sciagurato, sulla comunità intera.

* medico pediatra

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