Oltre duecento giovani di 19 nazionalità
I numeri del successo

Malgrate Il centro estivo racchiude un intero mondo.Anche momenti spirituali, ma senza escludere

Un oratorio, 18 nazionalità: oltre a quella italiana, naturalmente. Il centro estivo Grest di Malgrate è tornato a racchiudere un intero mondo, alla piena ripartenza dopo la pandemia. La ricetta è quella, sempre vincente, del parroco don Andrea Lotterio, che non rinuncia ai momenti anche spirituali nel corso dell’oratorio feriale, ma senza escludere chi professa religioni diverse.

Tanti animatori

«Preghiamo: i ragazzi cristiani recitano il Padre nostro e gli altri - è la sua formula quasi magica - ciò che papà e mamma hanno loro insegnato». Così, le molte voci a poco a poco si fondono; i ragazzi provengono da Burkina Faso, Marocco, Algeria, Senegal, Turchia, Pakistan, Romania, Kosovo, Moldavia, Albania, Ucraina, ma anche Cina, Sri Lanka, India, Filippine, Ecuador, Perú, Colombia.

«In ogni caso - aggiunge don Andrea - il canto “Ti ringrazio mio Signore” parte, al termine, direi di default, con ritmico battere delle mani da parte di tutti. Qui accanto c’è anche la chiesa e (per dire un aneddoto) qualche giorno fa c’era un matrimonio: una bambina musulmana era affascinata dalla sposa e si rammaricava di non poter andare a vederla. Le ho spiegato che, come noi visitiamo le mosche, lei poteva tranquillamente entrare in una nostra chiesa. Questo l’ha stupita, ma poi subito entusiasmata. L’integrazione culturale si può fare anche così».

Peraltro, il piccolo oratorio ha accolto presenze numericamente importanti: «In totale - spiega il parroco - abbiamo avuto 230 iscritti: circa 40 da Valmadrera, una ventina da Lecco, 150 da Malgrate e gli altri dal resto del circondario. Per la prima volta dopo la pandemia, siano tornati a un livello elevato di partecipazione degli animatori adolescenti, circa 40, coordinati dall’educatrice Andrea Rocca. Agli adolescenti va il nostro grazie, perché hanno collaborato anziché farsi i fatti propri al lago; e così pure ai volontari e ai genitori, per la presenza e l’insostituibile aiuto, per esempio nelle pulizie».

Gite e laboratori

Le attività hanno spaziato dalle gite a costo e km zero, ad altre in battello o al parco acquatico, ai laboratori: persino di maglia e uncinetto, oltre che di decoupage, giardinaggio, cucina, hip hop e musical.

Il Comune è intervenuto con un contributo economico e, alla serata di chiusura, con il sindaco Flavio Polano: «Tra Comune e parrocchia - ha detto - è un gioco di squadra: invito i ragazzi e le famiglie a fare teatro delle esperienze che in questo Grest è stato possibile vivere, e delle amicizie costruite, da tenere nel cuore e mantenere nel tempo».

Per Andrea Rocca «dopo la pandemia c’è tanta necessità di socializzare, non solo per superare l’isolamento, ma anche per rientrare nelle dinamiche tipiche dell’infanzia e dell’adolescenza: relazionarsi, tra pari, è la parola chiave mentre vediamo piuttosto spiccata la tendenza a cercare, in ogni difficoltà, l’adulto, che la risolva».

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