L’omaggio di Como a don Malgesini
È l’unico benemerito

Cosio Valtellino Ieri l’annuncio in consiglio comunale. La città ha scelto di conferire solo a lui l’Abbondino d’oro

Ieri sera a Como in consiglio comunale il presidente dell’assemblea Fulvio Anzaldo ha annunciato che la benemerenza civica cittadina sarà assegnata alla memoria di don Roberto Malgesini. A lui soltanto quest’anno andrà il più importante riconoscimento della città lariana, senza altri premiati e citazioni speciale. Un fatto significativo, dopo i contrasti nati con la passata amministrazione, quella che - giusto per ricordarlo - aveva multato don Roberto per avere consegnato cibo ai senzatetto e aveva tolto le panchine per gli immigrati proprio davanti alla canonica di San Rocco, dove don Roberto viveva e dove è stato ucciso.

La decisione

Così nel tardo pomeriggio ha deciso la prima commissione consiliare, deputata all’assegnazione dell’Abbondino. Il voto è arrivato all’unanimità, alla presenza anche del sindaco Alessandro Rapinese.

«È motivo per me di grande orgoglio - ha detto ieri sera Anzaldo in apertura della seduta - poco fa la commissione uno ha espresso all’unanimità la deci sione di assegnare un’unica benemerenza civica a don Roberto Malgesini. A lui soltanto va l’Abbondino d’oro di quest’anno». Breve pausa per un applauso corale, con i consiglieri e gli assessori tutti in piedi. «Ringrazio, è una personale emozione - così Anzaldo - ringrazio i commissari e mi spiace di avere comunicato questa importante scelta così, senza particolari forme e cerimonie. Mi pareva però giusto darne immediata comunicazione. Seguiranno le formalità del caso e provvederò a contattare la famiglia di don Roberto».

Prete tanto amato

Inutile ricordare la figura di don Roberto. Rimpianto prete di strada, originario di Cosio Valtellino, sempre dalla parte dei più deboli, degli ultimi, al servizio dei poveri. Ucciso da una persona in difficoltà a cui tendeva la mano, il 15 settembre di due anni fa, in San Rocco, la sua comunità. La sua memoria a Como è più che mai viva e forte.

E infatti aveva sollevato molta polemica la mancata assegnazione, a scrutinio segreto, dell’Abbondino d’oro durante il precedente mandato. A poche settimane dall’omicidio e ancora l’anno successivo.

Non a caso Anzaldo, commentando l’assegnazione, ha parlato «di una ferita finalmente ricucita», arrivata in maniera unanime. Detto che mezza Italia ha detto addio a don Roberto tributandogli i più importanti meriti. Compresi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ,che gli ha conferito la medaglia d’oro al merito civile e Papa Francesco che lo ha definito in udienza generale «testimone della carità verso i più poveri»

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