Cara Provincia,
leggo che il Comune vuole stanare gli evasori fiscali e i furbetti di ogni specie, che magari ricevono un contributo comunale senza averne diritto. Lotta sacrosanta, questa all'evasione, perché un ulteriore aggravio fiscale segnerebbe ancora di più le fasce di reddito basso, privandole di sostegni e servizi adeguati.
Dopo i controlli incrociati sull'Irpef, per i quali il nostro comune ha firmato un accordo con l'agenzia delle Entrate, ora si fa luce l'idea di realizzare anche nella nostra città una sorta di “equometro”, strumento messo a punto dalla Provincia di Reggio Emilia, con cui scoprire chi si abbassa il reddito per poi chiedere sussidi al comune o addirittura case Aler.
Con questo sistema però, il cittadino, già controllato in ogni modo grazie alle “tracce” elettroniche lasciate da bancomat, carte di credito e tessere magnetiche di ogni genere, si vedrebbe “indagato” quasi per ogni acquisto fatto - qualche volta magari dopo mesi di risparmi sudatissimi - e sul suo stile di vita, fatto finora sempre privatissimo, che sinceramente duole un po' far conoscere allo Stato.
Però, se questo serve a far marciare meglio il Paese…
Sandro Visetti
Caro Visetti,
la lotta all'evasione fiscale è uno degli scogli su cui sono naufragati governi e giunte, spesso propositivi in partenza, quindi regolarmente battuti dai “soliti noti” che riescono a farla franca cambiando colore come i camaleonti. Ora il Paese è arrivato all'ultimo appello, e i miliardi potenziali da recuperare da chi ha gabbato l'erario potrebbero dare una buona mano a risalire la china.
A scapito della privacy, perché oltre ai “paperoni” veri o presunti con yacht alla fonda, fuoriserie, e patrimonio immobiliare, l'Equometro andrà a pizzicare anche chi va a teatro con regolarità, utilizza la pay tv oppure più di un telefono cellulare, cose non sempre associabili a ricchezze esagerate ma alla moda dei tempi.
Vittorio Colombo
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