Lecco,dal caso Piazza
«La città può crescere»

Sulla vicenda dell'ex presidente dell'Aler interviene Massimo Rizzi, presidente dell'Anffass, l'associazione delle famiglie di ragazzi disabili. Denuncia che tanti in città occupano i posti auto riservati ai portatori di handicap, adducendo tutte le scuse del mondo. L'invito è di cominciare a dare segnali di rispetto a chi vive la fragilità

LECCO - Sulla vicenda del presidente Aler, Antonio Piazza, interviene anche l'Anffass, l'associazione delle famiglie di ragazzi disabili.
«Ha delll'incredibile quanto è successo», dice il presidente Massimo Rizzi. Ma quanti casi come quello rimbalzato agli onori della cronaca capitano, in silenzio, nella nostra città? Rizzi invita a riflettere.
«Marciapiedi spesso impraticabili in quanto c'è chi ha "fretta di...", "solo un minuto",  "solitamente non lo faccio", "sto aspettando.., "lo fanno tutti",  "il negozio stava chiudendo", "piove",  "i bambini escono da scuola e li aspetto qui",  "sa, non c'è parcheggio", " devo caricare la spesa", e chi più ne ha, più ne metta. Parcheggi disabili, molto spesso non fruibili da chi ne ha purtroppo la necessità perché altri, che disabili non sono, li trovano comodi, vicini, più larghi, talvolta da usufruire con permessi di titolari deceduti da anni o ancora peggio con copie clonate dello stesso permesso», ragiona Rizzi.
E allora? «Abbia coraggio la città di Lecco di dimostrare che non è una città di persone ciniche, meschine e non si trinceri dietro il solito perbenismo di chi ha visto, sa, talvolta denuncia, ma poi non agisce.  Si dia avvio, da un gesto così assurdo, ad un segnale di crescita di questa città».

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