Lecco, pressioni sugli ospedali
Indagato l'ex sindaco Boscagli

L'ex assessore alla Famiglia della Regione Lombardia, nonchè ex sindaco di Lecco, Giulio Boscagli è indagato per "turbata libertà degli incanti" nell'ambito di una vicenda portata a galla dalle indagini della Digos della Questura cittadina nell'ambito dell'inchiesta Vendemmia. “Sono totalmente estraneo ai fatti contestati”, replica Boscagli.

LECCO L'ex assessore alla Famiglia della Regione Lombardia, nonchè ex sindaco di Lecco, Giulio Boscagli è indagato per "turbata libertà degli incanti" nell'ambito di una vicenda portata a galla dalle indagini della Digos della Questura cittadina nell'ambito dell'inchiesta Vendemmia.

Scaturita da una denucia presentata alla fine del 2008 dall'allora capogruppo regionale della Lega Nord, Stefano Galli, che aveva opposto un secco no a un tentativo di corruzione per promuovere un progetto di "TeleSanità" all'interno di tutti gli ospedali lombardi, l'inchiesta, inizialmente coordinata dal sostituto procuratore lecchese Paolo Del Grosso ma poi passata per competenza alla Procura di Milano (al pm Fabio De Paquale, ma è stata chiusa con l'emissione dell'avviso di fine indagini delle ultime ore dalla collega Tiziana Siciliano), ha fatto emergere un secondo filone d'indagine, quello relativo agli appalti per la copertura assicurativa delle Aziende ospedaliere della regione.

Stando a quanto emerso da una conferenza stampa in Questura, Boscagli avrebbe fatto pressione sl Luca Filippo Maria Stucchi, allora direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Mantova (i fatti risalgono al 2009) affinchè si prodigasse perchè l'appalto venisse affidato a una società romana dinita ''più affine ai nostri orientamenti''. Sono quindici complessivamente gli indagati nei due filoni d'indagine: tra di loro alcuni lecchesi, come il missagliese Alberto Uva, socio della "Multimedia Hospital", anche dovrà rispondere anche dei reati di corruzione e istigazione alla corruzione (sarebbe stato lui a tentare di corrompere Galli con una mazzetta da 15mila euro), il lecchese Maurizio Amigoni, al tempo direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Desio-Vimercate, e Cristina Clementi, dirigente amministrativo dell'Unità operativa affari generali e legali, moglie del vicesindaco di Merate Massimiliano Vivenzio.

“Sono totalmente estraneo ai fatti contestati” Con queste parole il consigliere regionale del Pdl, Giulio Boscagli, ha commentato l'indagine a suo carico." Non ho mai– spiega Boscagli – organizzato ne tanto meno favorito incontri relativamente ai fatti contestati. Sono, quindi, fiducioso anzi certo che la magistratura chiarirà la mia totale estraneità.”

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