«Ero al telefono

mi sono salvato»

Il racconto choc dell’automobilista di Torre de’ Busi testimone della tragedia

«Avevo spento il motore, ho visto l’ambulanza partire e il treno travolgerla»

«Posso dire di essere salvo grazie a un sms. Se fossi partito subito, non appena le sbarre si solo alzate, sarei stato investito anch’io come l’ambulanza». Fabrizio Crivicichdi Torre de’ Busi, rappresentante di macchine per falegnamerie, era il primo automobilsta della fila dietro il passaggio a livello di Pontida giovedì scorso.

Lui era in via Cà Castello dalla parte opposta rispetto all’ambulanza guidata da Rosario Drago e su cui hanno trovato la morte Umberto e Claudio Pavesi , schiacciati dal treno Bergamo-Lecco.

«Avevo il motore spento perché già al mattino, arrivando dall’altra parte, ero rimasto 25 minuti ad aspettare che le sbarre si alzassero. Così ho pensato che fosse meglio spegnere il motore e mentre attendevo ho mandato un messaggio a un cliente. Improvvisamente ho sentito un’auto dietro di me che suonava il clacson mentre le sbarre si alzavano. Probabilmente voleva avvertire l’autista dell’ambulanza dell’arrivo del treno, ma lui non ha capito ed è subito partito».

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