Crisi di Caspoggio: la proposta
"Società con azionariato popolare"

Un azionariato popolare per ridare lustro a una località che lo merita. È la proposta che arriva da Dario Ruttico, assessore al Turismo e vicepresidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio.

Sondrio - Un azionariato popolare per ridare lustro a una località che lo merita. È la proposta che arriva da Dario Ruttico, assessore al Turismo e vicepresidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio.

«Teniamo presente, però, - sottolinea Ruttico - che la Valmalenco, nel suo complesso e con le sue specificità, non solo è la montagna di Sondrio, ma è anche una realtà turistica molto interessante, soprattutto in prospettiva, perché quando vedremo la realizzazione della superstrada fino a Sondrio sarà questo il comprensorio sciabile più vicino all'area metropolitana. E, comunque, il più vicino anche dal prossimo sbocco della superstrada a Morbegno, se si parla di un grande comprensorio».

Per Ruttico, insomma, non solo Chiesa, col Palù, ma anche Caspoggio ha dignità di stazione turistica «perché non la considero competitiva rispetto a Chiesa, ma complementare.

Chiaro, avrebbe bisogno di investimenti, di piste nuove, di impianti nuovi. Perché sviluppare la parte bassa con uno snow park può essere una buona cosa, ma sarebbe un peccato perdere tutto il parco sciabile sovrastante, sia dal punto di vista agonistico che turistico. A mio avviso, forse, non tutto è perduto. Forse rimettere in moto la macchina è possibile, ma, a questo punto, dovrebbe essere il paese a darsi una mossa, in ragione della sua storia, della sua cultura, della sua tradizione agonistica».

Si tratterebbe, certo, di ripartire da zero, ma, per Ruttico, la strada non è impraticabile.

«Non è cosa facile - dice -, però, potrebbe essere il Comune a creare questa "cordata" popolare, a promuovere questa raccolta fondi fra la popolazione in supporto all'attività degli impianti. Dopodichè, non so, Vismara o chi per lui, potrebbe accettare questo appoggio o, addirittura, cedere il tutto alla futura società di azionariato popolare così costituita. Si tratta di scelte amministrative su cui, come Comunità montana, non possiamo entrare nel merito, ma è un fatto che l'ente montano sarà sempre vicino alla realtà caspoggina e malenca tenendo presente che ormai i fondi pubblici, ormai, languono sempre più».

Proprio per questo, secondo uno degli amministratori più storici dell'ente montano sondriese e più vicino anche alla Valmalenco, «sarebbe importante assistere a una riscossa dei caspoggini - insiste Ruttico -. Anche perché le energie ci sono. Vedo giovani intraprendenti, capaci, vedo operatori turistici che si stanno dando da fare per migliorare le proprie strutture, che guardano avanti. C'è tutto un mondo, nel volontariato, che pulsa e che, in buona parte, ruota proprio attorno alla stazione sciistica. Vorrei ricordare, a questo proposito, il ruolo dell'Associazione sportiva dilettantistica Caspoggio, l'Asd, che conta su un esercito di volontari, spesso pensionati, che sono sempre pronti e solleciti nel dare una mano».

Gente che per 80-90 giorni l'anno era sulle piste a sistemare le reti, a controllare le porte, a portare la neve.

Ed è un peccato perché la stazione impegna queste persone, le fa sentire vive, utili al proprio paese. Diversamente è un tirar sera...». Dal punto di vista più strettamente economico, poi, per Ruttico la chiusura della stazione comporta un danno immane. «Basti pensare al deprezzamento che ne deriverà per le case, i terreni, le strutture che ci sono in paese - sottolinea -. Sarebbe un vero peccato. Per questo insisto e invito i caspoggini a reagire».

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