Calolziocorte: città sconvolta
dalla morte del motociclista

Esclusa la necessità dell'esame autoptico, per cui ora l'attenzione si sposta sugli accertamenti che verranno effettuati sulla motocicletta del quarantanovenne. Pare infatti che poco prima della caduta, qualcuno abbia visto Giovanni Duci sbandare

CALOLZIOCORTE La città è scossa dal lutto che ha colpito, nel primo pomeriggio di domenica, una famiglia particolarmente conosciuta, che attende di sapere perché Giovanni Duci sia morto. 

Lunedì mattina, la salma del quarantanovenne operaio calolziese, trasportata dopo l'incidente e le manovre rianimatorie purtroppo inutili nella camera mortuaria dell'ospedale di Lecco, è stata sottoposta a un'accurata ispezione esterna da parte dell'anatomopatologo, per verificare la necessità o meno di effettuare un'autopsia con la quale chiarire la causa della morte.

L'analisi ha permesso di escludere la necessità dell'esame autoptico, per cui ora l'attenzione si sposta sugli accertamenti che verranno effettuati sulla motocicletta dello sfortunato calolziese. Pare infatti che, poco prima dell'incidente che gli è stato fatale, qualcuno abbia visto Giovanni Duci sbandare, per cui le autorità intendono procedere per appurare se la caduta sia da attribuire a un guasto tecnico o a un errore umano.

A spingere le indagini in questa direzione, il fatto che non sia stato coinvolto nel sinistro nessun altro veicolo, così come, a quanto le forze dell'ordine hanno potuto appurare dalle testimonianze raccolte, nessun pedone.

Tutti i dettagli e il ricordo dei colleghi di lavoro della Stucchi di Olginate, nel servizio su "La Provincia di Lecco" in edicola martedì 3 marzo.

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