Ancora aerei a bassa quota sulla zona
«Decisione unilaterale inaccettabile»

Merate Si sta ripresentando il problema già al centro di disagi quattro anni fa
Segnalazioni agli amministratori locali, il sottosegretario Piazza pretende risposte

Aerei a bassa quota sulle teste dei meratesi. Da qualche tempo, specie nelle giornate in cui le previsioni danno brutto, sono numerosi gli aerei che hanno ripreso a sorvolare il Meratese seguendo una rotta di avvicinamento all’aeroporto di Orio al Serio opposta a quella normale e che va da ovest a est.

Una novità che ha disturbato molti cittadini, che hanno inviato segnalazioni agli amministratori.

Compagnie low cost

Di fatto, sta accadendo quello che era già successo nel 2019. Allora, come si ricorderà, le compagnie low cost avevano chiesto e ottenuto di utilizzare la rotta inversa a quella normalmente seguita per atterrare sulle piste dell’aeroporto orobico nei giorni di maltempo. Ed Enav, l’ente nazionale assistenza al volo, aveva dato il via libera, anche se solo temporaneamente. La sperimentazione, tuttavia, aveva suscitato parecchie perplessità e proteste, soprattutto da parte dei residenti nell’area meratese che, a differenza di quelli dei Comuni della Bergamasca, che godono dei benefici derivanti dall’avere un aeroporto in zona, subivano soltanto i disagi.

Dopo qualche tempo, grazie anche alle numerose proteste, la sperimentazione era così stata sospesa. L’arrivo della pandemia e le conseguenze nettissime sul traffico aereo avevano fatto il resto.

Da qualche tempo, però, la situazione pare essere tornata ad essere quella di prima. Da qui l’ennesima segnalazione, con il conseguente intervento di Mauro Piazza, sottosegretario di Regione Lombardia ad autonomia e rapporti con il Consiglio regionale, che ha annunciato di avere «prontamente scritto agli enti interessati per fissare un incontro urgente per ripristinare la situazione originaria.

«Già in passato, grazie anche al coinvolgimento della V Commissione Infrastrutture e trasporti del Consiglio regionale della Lombardia - continua – avevo portato l’attenzione sul tema e dopo una breve sperimentazione, a seguito di parere negativo rilasciato da Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, l’utilizzo di tali rotte era stato rapidamente archiviato in quanto non produceva gli effetti sperati di beneficio nei confronti dei Comuni della Bergamasca e aggravava l’inquinamento acustico degli abitanti dei quelli dell’area del Meratese».

Sperimentazione?

A distanza di qualche anno, però, non è chiaro se per una nuova fase di sperimentazione o altro, il territorio si trova a vivere la medesima situazione. Suscitando le proteste degli amministratori e dei cittadini.

«Il ripristino di tali rotte in materia unilaterale e senza il coinvolgimento dei sindaci dei territori interessati - conclude Piazza - è un’azione che in qualità di esponente eletto dal territorio interessato mi lascia perplesso sia nel metodo che nel merito: la ritengo inaccettabile. Auspico - conclude quindi - che nell’incontro si trovi la strada più rapida per superare le attuali criticità e ripristinare la situazione originaria».

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