Lecco, tolti i sigilli all'ex Giglio
si torna sugli affreschi

La Procura della Repubblica aveva messo sotto sequestro i locali in seguito al ritrovamento di uno scheletro in perfette condizioni che si temeva potesse essere legato alla malavita e in particolare al clan Coco  proprietario dell'ex Giglio 

LECCO Il ritrovamento dello scheletro quasi intatto risale al gennaio scorso, il 22 per l'esattezza. E da allora la magistratura ha posto i sigilli all'ex pizzeria Giglio e nessuno vi è più potuto entrare.

Motivi di sicurezza. Da ieri finalmente dopo mesi di silenzio assoluto sulla vicenda,  la Procura della Repubblica di Lecco ha disposto il dissequestro dei locali di via Ghislanzoni, che i carabinieri hanno provveduto a restituire al Comune. Ma sul ritrovamento vige ancora il più stretto riserbo.

Nelle prossime settimane si concorderà con le autorità competenti della Soprintendenza le modalità per continuare gli interventi di riqualificazione dell'edificio ma da quel che si è potuto sapere le ossa ritrovate sono antichissime. Molto più antiche di quanto si pensasse in un primo momento ovvero risalente alla peste del trecento. 

Ora finalmente anche la Soprintendenza potrà riprendere i lavori sulle pareti dove a dicembbre erano state rinvenute decorazioni policrome risalenti tra il 1300 e il 1500

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