Morte del cardinal Martini
Preghiera nelle chiese diocesane

La diocesi ha chiesto a tutte le parrocchie di pregare nelle messe di oggi e domani. Ieri sera una celebrazione all'Aloisianum di Gallarate. Oggi la camera ardente in Duomo a Milano, lunedì i funerali

Biblista, gesuita, ma soprattutto un gigante della Chiesa del Novecento e degli albori del Terzo Millennio, protagonista dell'ultimo Conclave. Non c'è definizione appropriata per il cardinale Carlo Maria Martini. L'ex arcivescovo di Milano, da tempo malato di Parkinson, si è spento oggi.


Il porporato, morto a 85 anni, ha retto la diocesi ambrosiana dal 1979 al 2002. Dopo un periodo in Terra Santa, nel 2008 era rientrato in Italia, per curare il morbo di Parkinson da cui era affetto, all'Aloisianum di Gallarate, la casa che un tempo fu lo studentato dei Gesuiti e che adesso accoglie molti degli anziani sacerdoti a riposo.


La camera ardente per l'ex arcivescovo di Milano sarà allestita in Duomo dalle 12 di oggi sabato 1° settembre. I funerali saranno celebrati sempre in cattedrale lunedì 3 settembre alle 16. Per le messe di domenica prossima , l'ufficio liturgico della Curia predisporrà delle intenzioni di preghiera particolari rivolte al cardinal Martini. La diocesi ha chiesto a tutte le parrocchie di pregare nelle messe di oggi e domani. Ieri sera una celebrazione all'Aloisianum di Gallarate.


Appresa la notizia del suo decesso, l'arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola e il Consiglio episcopale milanese si sono raccolti in preghiera. «Grati a Dio per il dono della sua persona e del suo lungo ministero - spiega un comunicato della Diocesi -, invitano tutti, famiglie, comunità parrocchiali e religiose a intensificare la preghiera».


Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, Martini era stato ordinato sacerdote nel 1952. Eletto arcivescovo di Milano il 29 dicembre 1979 da Giovanni Paolo II, era stato consacrato nella Basilica di San Pietro il 6 gennaio 1980, un mese dopo fece ingresso nella diocesi ambrosiana, succedendo al card. Giovanni Colombo.


Aveva avviato le Scuole della Parola – svoltesi anche a Bergamo - per insegnare a “leggere un testo biblico usato nella liturgia per gustarlo nella preghiera e applicarlo alla propria vita”. Il 2 febbraio 1983 era creato cardinale da Papa Wojtyla, divenendo tre anni più tardi presidente del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d'Europa, carica mantenuta fino al 1993. Per i suoi studi e i suoi insegnamenti aveva ricevuto anche le lauree honoris causa dalla Pontificia Università Salesiana (1989) e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (2002).


Al porporato stava a cuore l'ecumenismo tra le diverse Chiese e confessioni cristiane, promosse il rispetto al magistero il dialogo tra Cristianesimo e ebraismo Dopo le dimissioni (11 luglio 2002) per raggiunti limiti di età, al compimento dei 75 anni. Martini aveva scelto di vivere a Gerusalemme per poi far ritorno nella sua Milano. Anche in Bergamasca, il card. Martini ha lasciato ricordi tuttora vivi, in particolare nelle chiese di rito ambrosiano e appartenenti alla diocesi di Milano.


Come non ricordare, ad esempio, le sue visite a Brumano, oppure a Treviglio, Castel Rozzone e anche a Bergamo in particolare in occasione della Scuola della Parola con il vescovo mons. Roberto Amadei. Fra i sacerdoti bergamaschi con i quali mantenne sempre un legame stretto c'è mons. Luigi Ginami, oggi in servizio alla Segreteria di Stato in Vaticano, che lo seguì da vicino in particolare nei giorni immediatamente precedenti e successivi al Conclave dove uscì eletto Benedetto XVI.

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