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Lunedì 28 Maggio 2012
Pigazzi reti di Cortenova
L'unità di crisi per i senza lavoro
È pronto il piano di ricollocazione per i 28 ex dipendenti della Pigazzi Reti di Cortenova, la speranza è che le numerose aziende specializzate in flange della Valsassina possano assumerli.
L'assessore al lavoro dell'amministrazione provinciale, Fabio Dadati, ha incontrato i sindacalisti Giovanni Gianola e Vittorio Cantoni della Fim Cisl per avviare il programma di ricollocazione dedicato a 28 dei 41 lavoratori della Pigazzi Reti di Cortenova, ceduta due settimane fa all'impresa ticinese Commerciale Trasporti che riaccenderà l'attività tra giugno e luglio, non più nello stabilimento di Cortenova, ma nella vecchia sede della Pigazzi che si trova a Pasturo, riassorbendo tredici lavoratori.
E' stato attivato il servizio di ricollocamento dell'Unità di crisi della provincia di Lecco. L'Unità di crisi convocherà ciascun lavoratore per un colloquio attitudinale e cercherà di aiutarlo nella realizzazione di un proprio curriculum vitae e nella ricerca di una nuova occupazione.
I sindacalisti spiegano: «I lavoratori esclusi dalla rinascita della Pigazzi sono per lo più operai specializzati nella produzione di flange. Abbiamo chiesto all'amministrazione provinciale di sostenere un piano di ricollocazione nel settore delle flange, in cui sono specializzati questi lavoratori. Il settore delle flange non è stato toccato dalla crisi e potrebbero esserci buone opportunità di lavoro nelle industrie del territorio».
Mentre gli altri 13 lavoratori torneranno a lavorare alle dipendenze della Pigazzi fra qualche settimana, quando sarà ultimato il trasloco degli impianti dalla sede di Cortenova, che sarà messa in vendita, a quella di Pasturo: «Dall'estate inizieranno a lavorare 13 lavoratori - continua Gianola -, che già in precedenza si occupavano della produzione di reti altamente tecnologiche per l'industria edile del calcestruzzo, il ramo industriale più all'avanguardia e che ha ancora buone prospettive di crescita. Inizialmente l'azienda lavorerà con un solo turno giornaliero, ma in prospettiva, se l'attività produttiva e il business risulteranno positivi, è possibile che altre sette lavoratori, nel corso dell'autunno potranno rientrare». Il ramo d'azienda più tradizionale andrà verso una procedura di chiusura aziendale, probabilmente di tipo concorsuale.
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