Lavoro, ci sono cinquemila assunti in più
Il tasso disoccupazione scende al 7,5%

Il datoElaborazione della Uil del Lario: 5.475 occupati in più a Como rispetto al 2015

Finora l’unico segnale mancante di ripresa (pur debole) riguardava l’occupazione. Sì, qualcosa si era mosso con il Jobs Act (500 richieste dalle aziende al mese nel 2015, 300 nel 2016), ma non a sufficienza per incidere. Ora si presenta un dato che offre speranza anche su questo fronte per comaschi e lecchesi: un’elaborazione della Uil Lario su dati Istat per il mercato del lavoro. Aumentano gli occupati, è la prima buona notizia: questo avviene sia a Como (+5.475) sia a Lecco (+2.959) rispetto al 2015. Tra l’altro, a migliorare in modo anche più sensibile è il lavoro delle donne, che invece negli anni addietro era rallentato più vistosamente.

Il dato del sindacato sulla ripresa occupazionale trova conferma anche dal punto di vista delle imprese. C’è chi, come l’industriale tessile Graziano Brenna (l’azienda di famiglia ha 40 dipendenti, con quelle controllate arriviamo a 150) dopo un periodo di relativa stasi ora sta assumendo: «All’inizio dell’anno abbiamo ripreso a valutare di prendere qualche figura e lo stiamo facendo. Due o tre persone. Questo perché ne abbiamo avuto occasione e il mercato del lavoro offre persone con ottime competenze che erano rimaste senza occupazione, alle quali si può ricorrere».

Quindi ragazzi ma anche con qualche anno in più? «Sì anche se è importante dare chance ai giovani» risponde Brenna, che da sempre è impegnato sulla formazione per le nuove leve.

Tornando ai dati Istat e Uil, emerge come a questo punto migliori il tasso occupazionale, dell’1,13% nel Comasco, del 2,09% nel Lecchese. Ovvio riflesso, il calo dei disoccupati, anche se le cifre restano elevate: Como ne perde 699, Lecco 372, con un tasso di disoccupazione che scende dello 0,38% nel primo caso, dello 0,33% nel secondo. Piccoli segnali che il territorio e le sue aziende si tengono stretti e la speranza è che possano essere rafforzati nel corso del 2017. Cosa che appunto l’esperienza di Graziano Brenna,

Anche perché a Como restano comunque 20.766 persone senza lavoro (tasso 7,45%), a Lecco 9.318 (tasso 5,85%). Chiaro che il paragone è incoraggiante se si guarda all’anno precedente. Diverso è il discorso se si considera invece il periodo prima dell’esplosione della crisi, con una differenza però: «Se si confronta il tasso occupazionale anno 2016 con quello 2008 - sottolinea il segretario della Uil Lario Salvatore Monteduro - la situazione vede un dato ancora negativo per la provincia di Como: anno 2016 il tasso occupazione risultava del 65,84%, anno 2008 del 66,67%. Mentre per la provincia di Lecco, la situazione occupazionale è migliorata: nel 2016 il tasso è 68,28%, nel 2008 era 67,04%».

A farsi notare c’è anche un altro aspetto, che anzi il sindacato definisce il più positivo della ripresa dell’occupazione, viste le difficoltà persistenti degli scorsi anni: le lavoratrici sono salite di 5.404 unità a Como e di 2.787 a Lecco rispetto all’anno 2015.

«Certamente una situazione che ispira fiducia e che per il secondo anno vede in miglioramento i dati occupazionali, ma che non deve illudere e far abbassare la guardia, abbiamo ancora bisogno, fortemente, di politiche economiche espansive che sostengano la domanda interna, il gap da recuperare rispetto alla situazione occupazionale pre crisi è ancora elevato».

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