Mazzette per le patenti per i Tir
Lo scandalo alla Motorizzazione

Dalla corruzione al falso: in cella il dirigente della Direzione territoriale dei trasporti. Coinvolte le autoscuole “Luigi” di Mozzate, “Albini” di Gravedona e “Catelli”, di Uggiate Trevano

Il rinnovo dell’abilitazione alla guida del Tir? In teoria una gran rottura (sette ore di lezione al giorno per una settimana di frequenza obbligatoria), nella pratica, e con gli amici giusti, una passeggiata di salute: una firmetta qua, poche centinaia di euro (dai cinque agli ottocento, a seconda dei casi e delle autoscuole) e nessuno obbligo di sedersi su un banco ad ascoltare la lezione.

Undici anni dopo l’analoga inchiesta che nel 2006 condusse alla capitolazione dei vertici della Motorizzazione civile di Como per una vicenda di compravendita di patenti, la Procura della Repubblica (pm Massimo Astori) torna negli uffici di via del Lavoro e nelle sedi di tre note autoscuole della provincia per dare esecuzione, assieme alla sezione di polizia giudiziaria della Polstrada, a 12 ordinanze di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari.

Dall’alba di ieri mattina, al Bassone - con accuse di associazione per delinquere, corruzione, falso materiale e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale - si trova (fra gli altri) Antonio Pisoni, funzionario dirigente responsabile della Direzione territoriale dei trasporti di Como (60 anni, residente a Olgiate Olona)

Le autoscuole coinvolte, come detto, sono tre: l’autoscuola “Luigi” con sede legale a Mozzate e filiali a Lomazzo, Uboldo, Origgio e Appiano Gentile; l’autoscuola “Albini” con sedi a Gravedona e Dongo, collegata all’autoscuola “Lario S3”; e infine l’autoscuola Catelli, con sede a Uggiate Trevano (con filiali a Como in via Pio XI e via Asiago, a Binago, a Olgiate e a Faloppio)

http://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/patenticamioncomprate_1031875_44/

L’inchiesta della Polstrada di Como - cui ha collaborato anche la guardia di finanza - orbita attorno a due tipologie di documenti, necessari alla conduzione di un camion: la cosiddetta Carta di qualificazione del conducente (sorta di patente speciale che va rinnovata ogni quinquennio) e la cosiddetta Adr, l’abilitazione speciale al trasporto di merci pericolose. Le indagini presero il via un paio d’anni fa, quando alla polizia risultò evidente un’anomalia legata alle iscrizioni ai corsi delle autoscuole coinvolte, cui partecipava un numero spropositato di autisti provenienti non solo da fuori provincia ma addirittura da fuori Regione.

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