«Test psicologici sui piloti»: la richiesta parte da Como

La richiesta è stata avanzata dal dottor Vito Tummino, presidente della Federazione nonchè direttore dell’Unità Operativa di Psicologia del Sant’Anna di Como

«Test psicologici sui piloti degli aerei». La richiesta è partita dal dottor Vito Tummino, presidente della Federazione nonchè direttore dell’Unità Operativa di Psicologia del Sant’Anna di Como.

«Le indagini sull’Airbus 320 della Germanwings hanno rivelato che il responsabile della tragedia è il copilota Lubitz, modello di impeccabile professionalità. Risulta nella sua storia una sospensione dell’addestramento come pilota per una sindrome da burnout, una depressione. La tesi di suicidio-strage è quella accreditata. La domanda che l’opinione pubblica si pone è quale prevenzione viene messa in atto per accertare eventuali elementi di rischio suicidario dei piloti di aereo: 17 incidenti aerei dal 1950 sono stati classificati della Flight Aviation Foundation come atti deliberati di suicidio del pilota»

«Dopo la conclusione dei corsi di addestramento e formazione non sono previsti nuovi test psicologici per i piloti. Solo esami e controlli medici per verificare periodicamente le capacità di volo, ma non i test psicologici. La Federazione degli Psicologi Europei (EFPA) ha da decenni denunciato alle autorità dei trasporti della Comunità europea di Bruxelles la necessità di rendere obbligatoria la valutazione psicologica periodica, ma non è stata ascoltata».

E così il dottor Tummino rilancia la proposta di controlli periodici. «In Italia, una legge nazionale richiede una valutazione psicologica a cadenza annuale per i macchinisti delle ferrovie che viene effettuata regolarmente».

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