Targhe “ritoccate”
per evitare le multe

Aumentano i casi di interventi con il nastro adesivo o con il bianchetto per eludere autovelox e telecamere

Dimostrare di non essere mai stati in quel posto, di non aver mai percorso quella strada, è complicatissimo: è un’odissea burocratica quella a cui sono costretti migliaia di automobilisti che ricevono multe da luoghi in cui non sono mai stati. Com’è possibile? Sono in aumento i “furbi” che con nastro isolante e bianchetto modificano la propria targa. Gli autovelox ovviamente non si accorgono delle targhe contraffatte e la frittata è fatta. Ne scrive oggi diffusamente Luigi Grassia sulla Stampa. Il consiglio è semplice: “Chiedete sempre la foto che documenta l’infrazione - dicono dal Codacons - perché gli errori di lettura sono numerosi, e anche le contraffazioni di targhe”. I numeri sono impressionanti: i casi di targhe alterate sfiorerebbero quota 100mila all’anno in Italia. La Polizia Stradale fa del suo meglio e confronta sempre l’auto fotografata dall’autovelox e il modello registrato alla Motorizzazione: “Qualcuno altera le targhe credendo di ingannare le fotocamere, ma è facile smascherarlo. Nel mio ufficio ingrandiamo le foto e nel 99,9% dei casi scopriamo il vero numero della targa taroccata”.

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