Cantù abbraccia
Enrico e Matteo

Riuniti in oratorio amici e semplici cittadini . Commovente preghiera per i due alpinisti

Una folla di amici, conoscenti e semplici cittadini ha gremito alle 18 la cappella dell’Oratorio di San Giovanni Bosco, a pochi metri dalla chiesa di San Paolo dove in un primo momento si pensava di organizzare il momento di preghiera per i due alpinisti coinvolti nell’incidente sulle Ande.

«Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna. Ma ti preghiamo: su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne. Santa Maria, Signora della Neve, copri col bianco, soffice mantello, il nostro amico, il nostro fratello».

Il resto sono lo strazio silenzioso degli amici, con le lacrime a rigare il viso. E la sofferenza della mamma, con le poche frasi di ringraziamento pronunciate tra i singhiozzi.

Per ora, l’unico momento pubblico di dolore per Matteo Tagliabue, 27 anni, il cui corpo è stato individuato sull’Alpamayo in Perù, a non molta distanza dal compagno di cordata con cui è precipitato per il distacco di un grande blocco di ghiaccio e neve, il concittadino Enrico Broggi, 29 anni, anche lui dato per disperso in un primo momento, anche lui avvistato con i binocoli fra le rocce delle Ande.

Un triste ricordo senza una bara sopra cui piangere, per il vuoto lasciato nella comunità di San Vincenzo dopo l’incidente avvenuto ai due ragazzi dieci giorni fa.

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