Tangenziale gratis? Delrio frena
«Conti sbagliati dall’inizio»

L’accusa: «Troppe opere rischiano di non finire perché basate su dati falsi e concessionari inaffidabili» E cita il caso di Como: «C’è qualcosa che non quadra»

Conti sbagliati, autostrada praticamente deserta e piano finanziario non sostenibile. È questo l’affresco di Pedemontana e, in particolare, delle tangenziali di Como e Varese, tratteggiato ieri dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.

A Roma, al convegno sul «Nuovo Codice degli appalti e decreto correttivo» organizzato da Cgil, Cisl e Uil, Delrio ha lanciato l’affondo sulle tangenziali incomplete e con flussi di traffico bassissimi (quella comasca si ritrova passaggi inferiori di oltre il 70% rispetto a quanto previsto). «Sul mio tavolo - le parole del ministro - ho 30 miliardi di project financing di cui, vista la mia esperienza di sindaco, dico che il 95% sono progetti assolutamente fantasiosi. Ci sono progetti anche iniziati che rischiano di non finire mai perché totalmente basati su dati falsi, dunque per inaffidabilità del concessionario». E quando si è trattato di citare un caso emblematico, il rappresentante del Governo ha fatto proprio il nome dell’opera attesa per anni dai comaschi. «Faccio un esempio concreto, la Pedemontana lombarda - ha scandito Delrio - Se uno ha vinto la gara dicendo che pagherà le opere con i pedaggi della tangenziale di Como e Varese, ma poi sostiene che debbano essere gratuite... In che mondo viviamo? Sono io che sono impazzito o c’è qualcosa che non quadra?». Secondo il ministro, insomma, tutto nasce da una scelta sbagliata all’origine: il calcolo sui passaggi dei mezzi - e sui relativi introiti - evidentemente è stato sovrastimato. E così oggi ci si ritrova senza i soldi per realizzare il progetto nella sua interezza.

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