Tangenti pagate in Motorizzazione
La Procura ha trovato il giro dei soldi

Prime parziali ammissioni da parte dei responsabili dell’autoscuola Catelli

Como

Se fino a ieri l’accusa di corruzione mossa a carico di Antonio Pisoni, il direttore della Motorizzazione di Como arrestato la scorsa settimana per un giro di certificazioni agevolate a favore di decine di autotrasportatori, si era basata soprattutto su indizi e supposizioni, ora Procura e polizia stradale sarebbero riusciti a intercettare la traccia delle tangenti che il dirigente avrebbe intascato da alcune autoscuole comasche.

In particolare, nei giorni scorsi, il pubblico ministero Massimo Astori ha interrogato a lungo in carcere Roberta Bernasconi (difesa dall’avvocato Giuseppe Sassi) e Nicolò Catelli (difeso dall’avvocato Adamo De Rinaldis), i responsabili dell’autoscuola Catelli arrestati nel blitz di martedì della scorsa settimana. Interrogatori che avrebbero consentito alla Procura e agli investigatori della polizia stradale di trovare riscontri a una serie di ipotesi investigative.

Gli inquirenti, nelle ultime ore, sarebbero riusciti a intercettare nuovi elementi che proverebbero - ma il condizionale è obbligo - il pagamento di tangenti da parte delle autoscuole coinvolte (quantomeno da parte della Catelli) al direttore della Motorizzazione per favorire gli autotrasportatori presentati dall’autoscuola negli esami per l’ottenimento del certificazione per il trasporto di merci pericolose.

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