Super 36, ci vorranno 20 minuti in più

La forte contrazione della velocità consentita sulla novantina di chilometri che separano Colico da Cinisello Balsamo si tradurrà in un incremento consistente dei tempi di percorrenza.

Sono entrati in vigore da oltre un mese e hanno provocato l’alzata di scudi dell’intera popolazione automobilistica e del mondo produttivo di Lecco e Sondrio.

Fino a ieri, però, si pensava che i nuovi limiti di velocità della statale 36 fossero provvisori, considerato che in questo senso si erano espressi i vertici Anas. Invece, i 100 chilometri orari non torneranno, in base a quanto il capo compartimento per la Lombardia ha dichiarato a “La Provincia di Sondrio”. E le reazioni, specialmente sul web, non si sono fatte attendere.

Del resto, la forte contrazione della velocità consentita sulla novantina di chilometri che separano Colico da Cinisello Balsamo si tradurrà in un incremento consistente dei tempi di percorrenza: nella migliore delle ipotesi, tra il “prima” e il “dopo” ballano almeno 15 minuti.

Con i vecchi limiti, infatti, dal principale centro dell’alto lago alla fine della super 36 ci si potevano impiegare (nell’ipotesi di totale assenza di rallentamenti) circa 50 minuti, secondo il calcolo effettuato con l’ausilio di Google Maps. Ora, invece, ne servono circa 68.

La differenza è analoga se si percorre la direzione opposta: da Cinisello a Colico servivano 51 minuti, mentre ora si arriva almeno a 71, grazie ai tratti che da 100 e 110 km/h sono scesi fino a 90, mentre altri sono stati ridotti fino a 70 e addirittura, parlando dell’attraversamento sotterraneo del centro di Lecco, a 50 km/h. La rabbia degli utenti della strada, che già nelle settimane passate avevano espresso tutte le loro perplessità per una misura per certi versi incomprensibile, è letteralmente esplosa in Rete. «Costano meno i cartelli (segnaletici con i nuovi limiti, nda) piuttosto che asfaltarla, pulirla, illuminarla e metterla in sicurezza in modo decente», scrive un automobilista sulla pagina “Ss36 90km/h no grazie”, su cui i commenti sono stati decine e decine.

E ancora: «Dovreste sistemare la strada, invece che abbassare i limiti per la nostra sicurezza. Vergognatevi». Qualcun altro ricorre al sarcasmo: «Posso allora denunciare l’Anas perché in tutti questi anni mi ha fatto rischiare la vita?». Ma c’è anche chi annuncia che si terrà alla larga dai nostri territori: «Io non verrò mai più in Valtellina e sul lago a Lecco per colpa di questi limiti. Mi spiace per il turismo perché perderà un sacco».

Un punto, questo, che era già stato valutato in agosto dal presidente lecchese di Federalberghi, Severino Beri, che temeva le ripercussioni di questa operazione su un comparto sul quale l’intero territorio sta investendo in modo sempre più convinto.

Le condizioni dell’asfalto

C’è però anche chi non vede questo limite come un problema particolarmente serio. È il caso di Angelo Battazza, imprenditore nel campo dell’autotrasporto, secondo cui «i 90 all’ora possono anche andare bene, sinceramente, anche se per aumentare la sicurezza degli utenti della strada sarebbe necessario intervenire per sistemare l’arteria. Penso alle condizioni dell’asfalto in molti tratti e a quelle delle stesse gallerie, dove gli impianti di aspirazione non sembrano funzionare al meglio. In ogni caso – ha aggiunto – ci sono in giro anche molti autisti della domenica per i quali il tetto a 90 è fin troppo, considerato che non sono capaci di andare nemmeno a 60. Ma fondamentalmente servirebbe buon senso, anche da parte di chi ci governa: che lascino lavorare in pace chi lo fa onestamente e mettano nel mirino chi non è in regola». n 

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