Raim tradito

da un commento sui social

Soddisfazione tra gli inquirenti per la decisione del Riesame di confermare il carcere alla coppia

Nera (Digos): «Indagine nata dopo che il pugile aveva attaccato l’Imam di Lecce che criticava l’uccisione di un pilota»

Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere per Abderrheim Moutaharrik e la moglie Salma Bencharki: una decisione che conferma l’importanza e la bontà dell’attività investigativa svolta dalla Digos di Lecco, coordinata dalla Procura di Milano che tre settimane fa aveva emesso le ordinanze di custodia cautelare in carcere. “Raim”, il pugile campione di muay thai, verrà trasferito al carcere di Nuoro mentre la moglie in quello di Roma.

L’indagine

Un esito, quello del Riesame, che non può che essere accolto con soddisfazione da chi le indagini le ha condotte in prima linea, il dirigente della Digos, Domenico Nera:

Il dirigente della Digos rivela anche quale sia stata la traccia lasciata da Raim che ha acceso un faro su di lui: «Il servizio centrale antiterrorismo ci aveva segnalato che il 4 febbraio del 2015 Abderrahim Moutaharrik, personaggio da noi conosciuto già dal 2001, su Facebook aveva criticato l’Imam di Lecce che aveva condannato l’esecuzione da parte dell’Isis di un pilota d’aereo giordano, che era stato bruciato vivo in una gabbia. Da quel momento abbiamo intensificato l’attività di controllo su di lui, sulla sua amicizia fraterna con un foreign fighter che abitava in Svizzera e che poi sarebbe morto in un bombardamento in Siria il 20 dicembre del 2015».

Leggi l’intervista su la Provincia di Lecco in edicola giovedì 19 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA