Processo, parla Bossetti
«Mai conosciuto Yara»

L’imputato per l’omicidio della ragazza bergamasca di 13 anni «Io non sto mentendo lo hanno fatto quelli che hanno preso questo posto prima di me. Salvo i miei consulenti qui hanno mentito tutti»

«Non ho mai conosciuto Yara, né nessuno dei membri della sua famiglia. Conoscevo solo il signor Gambirasio e solamente di vista. Non ho mai visto Yara e qui prima di me hanno mentito tutti». Massimo Bossetti è stato interrogato per un’ora dalla pm Letizia Ruggeri davanti alla Corte d’Assise ha risposto alle domande. «Dottoressa io non sto mentendo - è il succo della sua deposizione - lo hanno fatto quelli che hanno preso questo posto prima di me. Salvo i miei consulenti qui hanno mentito tutti».. E ancora: «Non ricordo quello che ho fatto quella sera. Anche mia moglie su questo mi ha fatto il terzo grado, mi ha fatto molte più domande di lei, mi ha messo al muro mancandomi anche di rispetto». La presidente della Corte Antonella Bertoja ha deciso a un certo punto di aggiornare il processo alla prossima udienza, che si aprirà ancora con le domande dell’accusa. Dopo, toccherà alle parti civili e alle difese esaminare l’imputato.

La deposizione. Bossetti ha più volte detto di non ricordare esattamente la giornata del 26 novembre 2010 quando Yara scomparve dalla palestra di Brembate di Sopra, per poi essere trovata uccisa esattamente tre mesi dopo, in un campo di Chignolo d’Isola. Il carpentiere ha detto però che in quel periodo era solito fermarsi in edicola per comperare figurine e gadget per i figli, in particolare in quella davanti al centro sportivo. Quando il pm gli ha fatto notare come nessuno degli edicolanti lo ricordava come abituale frequentatore del proprio negozio Bossetti ha risposto: «Hanno mentito», lasciando intendere che oggi le persone che lo conoscevano prendono le distanze e mentono. Bossetti ha ribadito di non ricordare «a distanza di così tanto tempo», cosa aveva fatto il giorno della scomparsa di Yara, né che tempo facesse quel giorno. La pm, invece, gli ha contestato che in un colloquio in carcere, intercettato, con la moglie Marita Comi, aveva detto che «in quel periodo pioveva o nevicava».

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