Cronaca
Giovedì 18 Agosto 2016
Pochi passeggeri
Il pullman dei turisti
finisce in garage
Il casoSoppresso il servizio organizzato in Tremezzina
Botta: «Menaggio non ha più messo la sua quota»
Spaggiari: «Costi altissimi, e poi servono bus scoperti»
Era partito già in ritardo, quest’anno, il servizio di navetta Argegno–Menaggio assicurato da Asf con propri bus per favorire le esigenze dell’utenza turistica in Tremezzina.
E alla fine è stato bruscamente interrotto. Da fine luglio, infatti, per viaggiare in Tremezzina con i mezzi pubblici sono disponibili solo i pullman delle corse ordinarie.
Corse ordinarie
Un servizio fortemente voluto dai Comuni lo scorso anno per dare maggior impulso al turismo del Centro Lario sembra insomma già naufragato. «Purtroppo è così – ammette Sonia Botta, vicesindaco di Tremezzina – La nuova amministrazione di Menaggio ha ritenuto opportuno soprassedere ed è venuta a mancare una quota di denaro indispensabile. Siamo riusciti ad andare fino a fine luglio, ma poi, anche da un confronto con Asf, è emersa chiaramente l’impossibilità di continuare».
La navetta Argegno-Menaggio prevedeva una corsa ogni mezz’ora in entrambi i sensi (una decina circa in ogni senso al giorno) e secondo il vicesindaco di Tremezzina stava progressivamente dimostrando la sua efficacia e la sua utilità.
Sforzi inutili
«Il servizio era partito un po’ in sordina, ma poi, grazie al passaparola e alla pubblicità fatta, i turisti hanno iniziato ad apprezzarlo. In vista di un ulteriore impulso – aggiunge Botta – quest’anno Asf aveva stampato delle apposite brochure con gli orari e informazioni utili; è stato fatto tutto inutilmente, purtroppo. A Menaggio, tra l’altro, erano state studiate coincidenze anche per l’ospedale». Da Menaggio il sindaco Michele Spaggiari, conferma la revoca dell’adesione al servizio, ma non si sente certo la classica mosca bianca.
«Il sindaco di Griante, anch’egli fresco di nomina, non intende aderire al servizio e anche i colleghi di Sala Comacina e Colonno condividono la nostra posizione. Dati alla mano, lo scorso anno il servizio è costato 48 mila euro e dai biglietti venduti sono stati incassati solo 5.500 euro; vale a dire, insomma, che oltre 42 mila euro sono rimasti a carico dei Comuni (suddivisi sulla base del numero di abitanti). Davvero pochi i turisti che hanno scelto di usufruire della navetta, a dimostrazione che un pullman chiuso sul lago non è, come ci si poteva del resto aspettare, un mezzo turistico. Alla luce della scarsa utenza riteniamo inopportuno intasare la statale Regina con pullman che fanno la spola in Tremezzina ogni mezz’ora».
«Esistono, a mio avviso, delle soluzioni più efficaci - prosegue Spaggiari - che si possono valutare, come ad esempio i pullman scoperti utilizzati in diverse città estere, magari col supporto di una guida che illustra ai passeggeri le bellezze del lago e li intrattiene quando capita un ingorgo in strada. Sarebbe riduttivo – conclude Spaggiari – ricondurre l’importanza del servizio navetta alle coincidenze per l’ospedale: si trattava, infatti, di due sole corse al mattino. Per quanto mi riguarda, sono più che disponibile a studiare a valutare l’opportunità di corse apposite verso il nostro ospedale».
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