Omicidio di Mozzate, a processo l’albanese

Il primo marzo uccise in stazione l’ex compagna e poi assassinò in Romagna il nuovo fidanzato

Sarà processato per duplice omicidio aggravato, il 15 luglio, in Corte d’Assise a Rimini Dritan Demiraj, il fornaio albanese di 29 anni, accusato dell’assassinio di Silvio Mannina, avvenuto il 28 febbraio 2014 a Santarcangelo, e dell’ex compagna Lidia Nusdorfi, avvenuto il primo marzo alla stazione di Mozzate (Como).

L’albanese è reo confesso ed è stato rinviato a giudizio dal gup Sonia Pasini. Coimputati sempre per duplice omicidio pluriaggravato la fidanzata del killer, Monica Sanchi, 35 anni cameriera riccionese, ricoverata in una struttura ospedaliera per seri problemi di salute, e lo zio di Demiraj, Sadik Dine, un pescatore di 60 anni. Le indagini dei carabinieri di Rimini si erano concentrate fin da subito su ciò che accadde la notte prima dell’omicidio di Lidia Nusdorfi a Mozzate e perché e in quali circostanze Mannina era stato ucciso.

Era stato proprio Dritan Demiraj a confessare agli inquirenti di aver ucciso anche Mannina, milanese d’origine bolognese d’adozione e residente in una casa famiglia, reo di aver avuto una relazione con Lidia Nusdorfi. L’albanese aveva infatti fatto ritrovare il corpo dell’uomo al lago Azzurro dell’ex cava di Santarcangelo.

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