Como: lo svizzero in Ferrari
truffato di 200mila franchi

A Como per concludere un affare immobiliare accetta di cambiare dei soldi ma riceve denaro falso

Como

Il mobiletto magico, quello che trasforma valige piene di soldi veri in una maxi truffa, è diventato un complemento d’arredo fisso per Como. A poco più di un mese dai 650mila euro in diamanti soffiati a una coppia di gioiellieri spagnoli, un facoltoso ottantenne svizzero è stato alleggerito di 200mila franchi svizzeri in contanti che tre truffatori professionisti sono riusciti a farsi consegnare in cambio di euro falsi.

L’esca usata per attirare nella trappola il pensionato, che abita nella zona di Lucerna, è stata l’asserita intenzione dei truffatori di acquistare una villa d pregio che l’uomo aveva messo in vendita. Teatro della trattativa d’acquisto o, meglio, della finta trattativa d’acquisto è un hotel della zona del lungolago di Como. È qui che l’ottantenne è arrivato a bordo della sua Ferrari, accompagnato dal figlio, per incontrare i sedicenti acquirenti della dimora con vista sul lago di Lucerna per concludere l’affare.

I primi contatti erano già avvenute nelle settimane precedenti. Con un accordo di massima sulla cifra finale per l’acquisto della villa. E una richiesta che, evidentemente, non deve aver stupito più di tanto il venditore: la possibilità di poter cambiare della valuta. I truffatori avrebbero spiegato al facoltoso pensionato che per il buon esito delle trattative avrebbero avuto bisogno di 200mila franchi svizzeri in contanti, così da essere in grado di pagare i primi lavori di ristrutturazione della casa. E, spiegando le difficoltà a cambiare in tempi rapidi una somma tanto ingente, avrebbero chiesto all’uomo di arrivare alla trattativa con il denaro che avrebbe dovuto cedere in cambio della somma equivalente - più una piccola percentuale per il disturbo - in euro. Padre e figlio sono così arrivati in città martedì scorso, con una valigia piena zeppa di contanti. Il giorno successivo il figlio è ripartito per tornare a casa, mentre l’uomo ha nuovamente incontrato i finti acquirenti per concludere l’affare.

È a questo punto che è scattata la trappola. Perché la valigetta piena di euro veri è effettivamente stata mostrata all’uomo, che ha potuto anche contare con tutta calma la cifra che vi era all’interno. E, solo dopo aver terminato, stringere la mano ai suoi interlocutori e consegnare loro la valigetta con i 200mila franchi svizzeri.

Il fatto è che nel momento dello scambio, la ventiquattrore piena di euro veri è stata appoggiata accanto a un mobiletto dentro il quale, probabilmente, si nascondeva un complice che ha sostituito le valigette. Soltanto il giorno successivo il pensionato, quando ha tentato di pagare il conto dell’albergo con una banconota prelevata dalla ventiquattrore, si è accorto che all’interno vi era solo denaro fac-simile.

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