Lega: Bossi, Maroni e Salvini a Cantù
«Molteni? Lo vedo ministro»

Il presidente lombardo: «Dobbiamo assolutamente riconquistare Cantù ed Erba. Io per Nicola vedo un ruolo di Governo, agli Interni»

In città, tra gli elettori del Carroccio, c’è chi si augura la candidatura di Nicola Molteni come sindaco in vista delle prossime amministrative. Ma in via Bellerio per il suo futuro si mira più in alto: il presidente della Regione Roberto Maroni, sabato sera alla Festa della Lega, gli ha infatti conferito l’investitura padana come suo successore nel ruolo di ministro dell’Interno. Prima, ovviamente, si devono vincere le politiche. E le amministrative.

Come già la sera prima aveva fatto il segretario federale Matteo Salvini si è suonata la carica per riconquistare Como, Erba e Cantù la prossima primavera.

Maroni ha ricordato la sua amicizia con Umberto Bossi – che ieri sera ha concluso la festa -, . Poi ha ricordato i momenti burrascosi del 2012, «quando abbiamo rischiato di sparire», l’anno dopo il difficile passaggio delle primarie, «e i militanti scelsero per il futuro del movimento, votando Salvini».

Poi è stato lui a guardare al prossimo futuro: «Noi siamo il punto di riferimento del centrodestra. Noi abbiamo le idee chiare sulla sicurezza, sull’Europa, sulle riforme. Gli altri poi arrivano dove noi indichiamo, con qualche mal di pancia ma arrivano».

Per questo, ha proseguito, «non so quando si voterà, ma le prossime politiche le dobbiamo vincere e dobbiamo avere noi il ministero dell’Interno. Non sarò io, largo ai giovani, e ce ne sono che possono farlo. Uno, casualmente, ha 40 anni, come me quando sono diventato ministro, casualmente è nato a marzo come me, ed è di qua. È Nicola Molteni». Un’investitura in piena regola, accolta tra gli applausi del Campo Solare. Adesso però bisogna pensare alle amministrative di primavera: «Impegniamoci per Como, per Cantù e per Erba – ha spronato Maroni - perché non si scherza, dobbiamo riprendercele».

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