La Regione: «Vaccini, vogliamo convincere tutti»

L’assessore Gallera ribadisce il “percorso di recupero” per i genitori inadempienti. Nel Comasco tremila bimbi da 0 a 6 anni non in regola

Como

«Regione Lombardia non è fuori legge e la ministra Fedeli si sbaglia. Nessun bambino non vaccinato potrà frequentare le nostre scuole. Abbiamo solo predisposto un percorso che aiuterà a raggiungere l’obiettivo che è quello di far vaccinare i bambini, non di applicare sanzioni o escluderli da scuola». Parole dell’assessore regionale Giulio Gallera che ieri ha confermato la procedura annunciata nei giorni scorsi per asili nido e scuole dell’infanzia. Una procedura predisposta per consentire anche ai genitori “inadempienti” - quelli che non invieranno alcun documento nei tempi previsti - di mettersi in regola senza penalizzazioni per i bambini. Le famiglie saranno invitate a un colloquio con uno specialista attraverso una raccomandata. Solo in caso di reiterato rifiuto, la Regione farà scattare le sanzioni di Ats e i provvedimenti da parte della scuola.

«La legge - ha spiegato l’assessore - introduce il percorso formale di recupero dell’adempimento, ovvero, incontri approfonditi e personalizzati con specialisti dei Centri vaccinali, per sciogliere dubbi e resistenze e compiere una valutazione approfondita delle condizioni sanitarie dei bambini.Mentre in regime ordinario, dal 2019, prevede che tutto questo avvenga prima dell’inizio della scuola, paradossalmente, nella circolare attuativa, diramata il 16 di agosto dal Ministero della Salute, (a pochi giorni dall’inizio dell’anno dei Nido) questo momento viene cancellato».

«Il problema - ha detto ancora l’assessore - non è fermarsi alla mera forma, ma ottenere il risultato della sostanza, che è quello di vaccinare i bambini. Escludere un bambino, il cui genitore il 10 settembre non presenta la documentazione, magari per una distrazione o un impedimento o perché ha bisogno di ottenere più informazioni, è un errore madornale, perché avremo un bambino non vaccinato. Consentire, invece, che le famiglie comprendano l’importanza delle vaccinazioni e si convincano che somministrarle ai figli sia la scelta giusta, significa raggiungere l’obiettivo della legge». Nel Comasco sono 82.400 i bambini e ragazzi, da 0 a 16 anni, che dovrebbero essere in regola con le vaccinazioni. Di questi l’Ats dell’Insubria, ex Asl, ha stimato un 15% di inadempienti, con 12.900 soggetti che non sarebbero in regola con le documentazioni richieste. Riducendo l’analisi ai bambini da 0 a 6 anni, gli inadempienti dovrebbero essere circa 3mila. Regione, Ats dell’Insubria, Asst Lariana, Comuni, Ufficio scolastico territoriale e pediatri hanno già avviato una serie di incontri per rispondere in modo tempestivo alle richieste delle famiglie. Dieci le vaccinazioni obbligatorie: contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Se il bambino ha eseguito tutte le somministrazioni i genitori dovranno presentare il certificato vaccinale o l’autocertificazione. Il modello è scaricabile sui siti della Ats (ats-insubria.it) e delle Asst. Una volta consegnata l’autocertificazione sarà necessario acquisire il certificato e consegnarlo, entro il 10 marzo. Se il figlio non ha eseguito tutte le vaccinazioni, si dovrà presentare l’autocertificazione e in allegato la lettera di convocazione o un altro documento che attesti di aver fissato un appuntamento, o la copia della richiesta di appuntamento vaccinale, con protocollo di ricevuta, consegnata all’Asst.

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