La Navigazione vuol disfarsi del Patria
Un appello per salvarlo

Lettera alla Provincia, proprietaria del piroscafo. «Contratto in scadenza e non intendiamo rinnovarlo». Villa Saporiti cercherà di affidarlo a privati

Non c’è pace per il Patria. Ormeggiato a lungo davanti a Villa Olmo, poi spostato ai cantieri di Dervio, lo storico piroscafo è di fatto inutilizzato da anni. Ora un’altra tegola: la Navigazione ha comunicato alla Provincia, proprietaria del mezzo, di non voler proseguire nella gestione.

Il contratto in essere scade il prossimo 10 dicembre e il direttore generale dell’ente governativo Alessandro Acquafredda ha spiegato in una lettera partita da Milano e indirizzata a Villa Saporiti che non c’è più la volontà di sobbarcarsi i «risvolti giuridici e mediatici» connessi alla gestione. Occuparsi del Patria è un costo, insomma, la Navigazione dice basta. Un problema non da poco per la Provincia, intenzionata a questo punto a procedere con la pubblicazione di un bando. Obiettivo: trovare privati interessati a farsi carico del piroscafo e a metterlo in funzione. Gli ostacoli non mancano, a partire dalla necessità di individuare il personale capace di farlo navigare (fuochisti e timonieri, cosa tutt’altro che semplice visto che sono figure professionali ormai scomparse) e dall’annoso problema dell’assenza di arredi (a lungo si è cercato invano uno sponsor).

Torna insomma più che mai nebuloso il destino del Patria, inaugurato quattro anni fa dopo lavori costati tre milioni e mezzo di euro. Varato nel 1926, è di proprietà di Villa Saporiti dal 2007 ed è stato restituito all’antica bellezza anche grazie allo sforzo della Famiglia Comasca (all’epoca presieduta da Piercesare Bordoli).

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