In aula per l’omicidio
dell’architetto a Carugo

Prima udienza ieri a Como per il delitto costato la vita ad Alfio Molteni: quattro gli imputati a giudizio. Tra loro anche un parrucchiere di Seveso: avrebbe garantito gli scambi epistolari tra mandanti ed esecutori

Primo appuntamento questa mattina, martedì 3 gennaio, in tribunale a Como per i componenti della banda accusata dell’omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni, freddato con due colpi di pistola sul cancello di casa il 14 ottobre 2015.

Davanti al giudice Ferdinando Buatier de Mongeot, sono comparsi, a caccia di sconti, quattro dei 12 indagati. Si tratta di Michele Crisopulli, 46 anni, originario di Desio, accusato di omicidio volontario, porto abusivo d’arma da fuoco, rapina, furto e incendio dell’auto del figlio della vittima,utilizzata per la fuga dalla scena del crimine; Giuseppe De Martino, 60 anni, di Castellammare di Stabia, accusato del delitto ma anche dei reati di stalking e calunnia, oltre che dell’incendio della Land Rover di Molteni. Il terzo è Luigi Rugolo, 44 anni, napoletano, guardia giurata nonché figura chiave di questo romanzo criminale, ritenuto il trait d’union tra il gruppo di fuoco e i mandanti, accusato di omicidio, stalking, incendio, calunnia, rapina.

Il quarto imputato è un parrucchiere di Seveso, Roberto Gianmaria Casati, 58 anni, al quale il pm Pasquale Addesso contesta il “solo” reato di favoreggiamento. Nei giorni caldi dell’inchiesta, quando alla maggior parte degli indagati apparve evidente che Procura e forze dell’ordine studiavano molto da vicino le loro mosse, Casati si sarebbe prestato a fare da tramite tra Rugolo e Alberto Brivio, 49 anni, il commercialista di Inverigo accusato di essere l’architetto e il mandante dell’omicidio, ruolo condiviso con l’amante Daniela Rho, ex moglie di Molteni.

Altri dettagli sul giornale in edicola mercoledì 4 gennaio.

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