Il vescovo sull’Isola
«Alla sorgente
delle nostre radici»

Dopo la grande notte dei fuochi artificiali ieri mattina la processione con monsignor Oscar Cantoni

Non è mancato proprio nulla a quest’edizione della Sagra di San Giovanni (ben 25 mila gli spettatori che hanno assistito sabato sera al maxi spettacolo piro-musicale sull’isola Comacina), neppure quella che qui in Tremezzina e più in Centro lago è conosciuta come la “rumàda de San Giuann”, in buona sostanza un temporale estivo che arriva puntuale in corrispondenza delle celebrazioni per San Giovanni.

Quello di sabato notte, ad onor del vero, è stato un temporalone notturno con tanto di grandine più che la classica e innocua “rumàda”. Alla fine però la solenne processione sull’isola Comacina ieri è andata - lo stesso - in porto, così come la Messa celebrata tra le rovine della Basilica di Sant’Eufemia.

E il vescovo di Como, Oscar Cantoni (accompagnato dai sacerdoti del territorio), non ha mancato di porre l’accento sul “lieto fine” . «Si parlava di pioggia battente. In realtà a sorpresa sono spuntate una luce sfolgorante e un piacevole tepore», ha rimarcato monsignor Cantoni davanti alle autorità a confratelli e consorelle, al coro, al Corpo Musicale di Tremezzo, a una dozzina di figuranti ed a 300 fedeli. Da qui il messaggio forte: «Non bisogna mai rinunciare a osare. Occorre essere audaci e andare oltre le progettazioni». E ancora: «Siamo venuti qui in pellegrinaggio in questo luogo che - oltre a un valore turistico - ha per noi una valore sacro, perché qui c’è la Chiesa Madre. Quello di oggi sull’isola Comacina è un vero e proprio pellegrinaggio alle sorgenti della fede e alle radici del nostro essere cristiani».

Tante, infine, le immagini e le emozioni che lo spettacolo piro-musicale a cura della pirotecnica Santa Chiara (Comune di Tremezzina e Associazioni per la Promozione dell’Isola Comacina, in sinergia con gli enti del territorio, possono a buon diritto essere soddisfatti del risultato finale) ha lasciato dietro di sé.

Ne scegliamo una: le oltre 600 imbarcazioni - motoscafi, gommoni e quant’altro (oltre ai 4 piroscafi della NaviComo) che hanno reso magica l’atmosfera nel canale e attorno all’isola Comacina.

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