Il regista respinge tutte le accuse

Solo scene simulate e niente sesso

Guido Milani si è presentato a palazzo di giustizia per difendersi su tutta la linea. A suo dire nessuna intenzione morbosa e l’avvocato chiede subito la revoca dei domiciliari

Guido Milani, il noto fondatore e regista di “Ragazzi e cinema”, si è proclamato innocente e ha fornito la propria versione dei fatti: è comparso lunedì in tribunale a Lecco per l’interrogatorio di garanzia, necessario ai fini della valida applicazione della misura cautelare che, per lui, dalla scorsa settimana consiste negli arresti domiciliari, in seguito a una nuova denuncia.

Gli ultimi fatti che gli vengono contestati sono diversi da quelli che, nel luglio scorso, avevano già determinato a Milano la condanna in primo grado del 31enne a quattro anni e sei mesi.

Guido Milani è finito ai domiciliari per l’accusa di un ex attore di “Ragazzi e cinema”, 15enne nel 2011: è allora che il regista avrebbe riservato attenzioni particolari - a lui e ad altri adolescenti dell’associazione, secondo la denuncia – intervenendo direttamente in alcune scene, «simulando lotte o avvicinando troppo il bacino, per procurarsi eccitazione».

Milani ha fornito tutt’altra versione: «Le scene furono simulate con un attore e interpretate, poi, da un altro: si ritrovano ne “Il piccolo cineasta”, uno dei film dei “Ragazzi e cinema” in cui una figura adulta – Milani, nelle prove – sovrasta fisicamente un ragazzino, ma senza alcun significato sessuale».

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