Il mastodonte da 108 tonnellate
è passato quattro ore dopo l’allarme

Annone, la catastrofica sequenza di ritardi prima del collasso del cavalcavia
Dalle telefonate degli automobilisti all’arrivo del carico eccezionale

LECCO

È ricostruita minuto per minuto, nella consulenza del professor Marco Di Prisco, la cronosequenza della tragedia del crollo del ponte di Annone, che il 28 ottobre dello scorso anno ha causato la morte dell’ex professore di Educazione fisica di Civate Claudio Bertini.

Nelle 77 pagine che compongono la relazione tecnica, depositata in Procura, Di Prisco dettaglia cosa accadde nelle ore precedenti al disastro, a partire dalla caduta di alcuni frammenti dal cavalcavia notata da un automobilista di passaggio e segnalata alla Polizia stradale di Seregno. E sono proprio gli agenti ad allertare prima la sala operativa compartimentale di Anas e poi il capo cantoniere Tindaro Sauta. Sono le 13.30. Nel contempo, da via Messina a Seregno parte una pattuglia, che in pochi minuti raggiunge Annone.

Quando arrivano sul posto, i poliziotti si trovano già la carreggiata in direzione Lecco “ristretta”, con deviazione del traffico della corsia di marcia sulla corsia di sorpasso. Alle 13.44 Sauta invia al capo nucleo Trapanese una mail con la foto dei detriti e della sella “Gerber”. Trapanese dà disposizione a Sauta di chiamare la ditta per la chiusura della corsia a norma e di avvisare, tramite la sala operativa compartimentale di Anas, la Provincia di Lecco per chiudere la strada.

Trapanese riferisce al capo centro Giovanni Salvatore (indagato), mostrando le foto. Salvatore dice a Trapanese di organizzare un sopralluogo, da effettuarsi al suo rientro da un impegno personale. Alle 14 in punto parte la prima richiesta di intervento alla Provincia di Lecco da parte della Polizia stradale. Alle 14.09 Salvatore individua un consulente strutturista per il sopralluogo. Alle 14.17 seconda richiesta della Polizia stradale alla Provincia. Nel medesimo orario Salvatore avvisa il capo compartimento Giuseppe Ferrara del sopralluogo da effettuare. Alle 14.40 arrivano sul posto due cantonieri della Provincia di Lecco, che precisano la non competenza dell’ente sul manufatto, confermata dal cantoniere Sauta che riferisce dell’arrivo di un tecnico per le opportune verifiche.

Sul posto arriva la ditta Locatelli che, per conto di Anas, realizza la delimitazione della carreggiata della statale 36. Segue il monitoraggio visivo da parte della Polizia stradale, dei cantonieri della Provincia e degli operai della ditta, che rilevano come non ci sia «un repentino aggravio della caduta di detriti, anche in concomitanza con il transito di mezzi pesanti sulla strada provinciale sovrastante». Segue una verifica delle condizioni della provinciale 49 da parte di poliziotti e cantonieri, da cui emerge «la presenza di un piccolo avvallamento ubicato al margine destro rispetto alla direzione Annone-Cesana, anche in virtù del quale uno dei cantonieri della Provincia riferiva alla pattuglia che avrebbe chiuso precauzionalmente il traffico veicolare sul predetto cavalcavia. A tal fine i cantonieri riferiscono che si sarebbero recati presso un loro deposito per reperire la segnaletica necessaria».

Arriviamo alle 15.44: la pattuglia di Polizia stradale, considerato il presidio di Anas sulla Ss 36 e della Provincia sulla Sp 49, si allontana dal luogo.

Successivamente i cantonieri della Provincia mettono in contatto telefonico il loro superiore ingegner Andrea Sesana (indagato) con Sauta, al quale viene richiesta la formalizzazione della richiesta di chiusura della Sp 49 con “due righe” da parte di Anas. Sauta replica comunicando la sua impossibilità a rilasciare autorizzazione scritta e avvisa che i suoi superiori stanno arrivando sul posto, ma che per evitare pericoli occorre chiudere la strada. Sauta conferma la disponibilità di Anas a fornire alcune barriere di calcestruzzo per la chiusura, come richiesto dalla Provincia.

Alle 15.53 Trapanese esce con un collega per raggiungere Salvatore alla fermata Abbiategrasso e partire per Annone con l’auto di servizio. Durante il viaggio Trapanese viene informato da Sauta della richiesta della Provincia di formalizzare da parte di Anas la necessità della chiusura della Sp 49.

Alle 17.18 il cavalcavia crolla.

Sulla Provincia di Lecco in edicola oggi il consulente della Procura racconta perché un ponte di «seconda categoria» è stato usato per decenni in modo pericoloso

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