Il dramma di Giuseppe scuote l’Italia
Una speranza per il ragazzo di Molteno

La mamma del ragazzo cerebroleso di Molteno: «Nessun trapianto, mio figlio condannato alla morte dalla legge» - Tante persone indignate e c’è una speranza a Milano

La storia di Giuseppe Nocella, il ragazzo di Molteno (Lecco) celebroleso ha scosso l’Italia: uno dei più rinomati ospedali pubblici di Milano ha preso contatti con la famiglia, per acquisire la documentazione clinica e il caso del ventiquattrenne verrà esaminato forse già il prossimo martedì.

Cerebroleso dopo un intervento al cuore avvenuto nel 2001, al ragazzo è stato finora negato di fatto un rene proprio a causa della malattia psichiatrica grave, ritenuta causa d’esclusione dalla disciplina dei trapianti nella sanità pubblica; inoltre, il trapianto di rene da cadavere è previsto soltanto per i pazienti in dialisi, ma la disabilità stessa impedisce a Giuseppe di sottoporsi al trattamento, che richiede di restare immobile per ore.

La sua vicenda è stata raccontata dalla madre, Natalina Di Blasi, che da sempre si batte per assicurare al figlio la vita «migliore possibile», appunto da quando, a 8 anni – appassionato di sassofono e alunno modello - un’infezione da streptococco lo portò a ricoverarsi nell’ospedale civico di Palermo, operato da un luminare dell’epoca; dalla plastica valvolare, «che doveva risolversi in tre giorni di degenza», Giuseppe è uscito con le lesioni cerebrali e il cuore devastato, al punto da subire un trapianto di cuore; anni di farmaci anti-rigetto gli hanno compromesso adesso i reni. Per salvarlo, i genitori stanno sottoponendosi a esami: donargli l’organo è, al momento, l’unica altra via possibile.

«Possiamo farlo qualora venga accertata la compatibilità e la fattibilità dell’espianto – rimarca mamma Natalina – Intanto, Giuseppe è monitorato anche per il cuore, all’ospedale “Giovanni XXIII” di Bergamo: l’organo ha ormai quindici anni e fu trapiantato nel corpo di un bambino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA