Il “DOTTOR MORTE”
e “L’INFERMIERA KILLER
«Uccisi quattro pazienti e il marito»

Saronno: arrestati l’anestesista Leonardo Cazzaniga, di Rovellasca, e Laura Taroni, di Lomazzo. L’accusa: dosi letali di farmaci ad anziani e malati. La donna è indagata “ solo” per l’uxoricidio

È finito in manette, insieme alla sua compagna, quello che gli inquirenti hanno definito il “Dottor Morte” di Rovellasca: i carabinieri della Compagnia di Saronno hanno arrestato Leonardo Cazzaniga, 60 anni, medico anestesista e Laura Taroni 40 anni di Lomazzo, infermiera. Entrambi, al momento dei fatti, erano in servizio all’ospedale di Saronno (nel frattempo sono stati trasferiti in altri presidi).

Secondo la Procura di Busto Arsizio, che ha coordinato le indagini, Cazzaniga sarebbe responsabile della morte di 5 persone, di cui 4 pazienti ricoverati al pronto soccorso di Saronno. Morti sospette, finite sotto la lente di ingrandimento della Procura, avvenute tra il febbraio del 2012 e il mese di aprile del 2013. In particolare si trattava di persone anziane e malate, alle quali evidentemente credeva di accorciare le sofferenze. Secondo la Procura di Busto Arsizio il medico, per via endovenosa, avrebbe «somministrato dosi letali di farmaci in sovradosaggio e in rapida successione tra di loro».

Con questo meccanismo avrebbe tolto la vita il 18 febbraio del 2012 a Giuseppe Vergani, 71 anni di Saronno: la prima morte sospetta. Nei mesi successivi si sarebbero registrati altri tre casi di morte sospetta: il 30 aprile del 2012 è stato il turno di Antonino Isgrò, 93 anni, anch’egli di Saronno, cardiopatico, finito in ospedale dopo una caduta in seguito alla quale aveva riportato la frattura di un arto. Gli altri due casi sui quali si sono accesi i riflettori della Procura di Busto Arsizio riguardano il decesso di Luigia Lattuada 77 anni, avvenuto il 15 febbraio del 2013 e quello di Angelo Lauria, 69 anni, morto il 9 aprile del 2013.

Secondo l’ordinanza di custodia cautelare, sarebbero stati utilizzati diversi farmaci: Clorpromazina, Midazolam, Morfina, Propofol e Promazina. Avrebbe approntato una sorta di protocollo personale “Cazzaniga” per il trattamento dei malati terminali. Di fianco alla faccenda dei pazienti c’è l’altra inquietante storia nella quale sarebbe coinvolta la compagna Laura Taroni. L’infermiera, infatti, è indagata per omicidio in concorso “solo” per la morte del marito Massimo Guerra, 46 anni, imprenditore agricolo (titolare a Lomazzo dell’azienda agricola Regina) avvenuta il 30 giugno del 2013.

Sempre secondo la Procura di Busto Arsizio, l’idea di uccidere l’ex coniuge sarebbe stata partorita proprio all’interno dell’ospedale di Saronno, dove i due amanti lavoravano. Avrebbero fatto credere al Guerra di essere affetto da diabete, somministrandogli una serie di farmaci che in realtà, sempre stando alle ricostruzioni della Pubblica Accusa, non sarebbero stati per nulla in linea con le sue condizioni di salute, tanto da debilitarlo fino alla morte. Il 30 giugno del 2013 l’uomo perse la vita: si accasciò sulla poltrona di casa, in via Lombardia a Lomazzo, mentre stava guardando la televisione.

A vario titolo ci sarebbero 14 indagati tra medici e dirigenti della struttura ospedaliera per “omissioni gravi”, ma la Procura ha fatto sapere che è escluso il concorso di personale dell’ospedale di Saronno negli omicidi di pazienti, con il medico.

Cazzaniga deve rispondere di omicidio volontario per i 4 pazienti, mentre la compagna di omicidio volontario in concorso con Cazzaniga per il decesso dell’ex coniuge.

Altri dettagli su La Provincia in edicola il 31 novembre 2016.

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