ZELBIO, SPELEOLOGO MORTO
L’amico che ha visto l’incidente
«Trascinato via in mezzo a sassi»

Gianluca Girotto, 46 anni dello Speleo Club Cai della Valle d'Aosta, era caduto in un torrente sotterraneo nella grotta Tacchi a Zelbio. Inutili i soccorsi. Gli uomini del Soccorso Alpino (GUARDA le foto dei soccorsi) hanno recuperato il corpo stamane alle 4.40

Gianluca Girotto, lo speleologo di Aosta morto ieri durante un’escursione nella grotta Tacchi a Zelbio, «è stato trascinato via dall’acqua, in mezzo a sassi»

A parlare è Gianluca Vanzetti, presidente dello Speleo Club Cai della Valle d’Aosta, che ieri pomeriggio ha assistito impotente al dramma che si è consumato sotto i suoi occhi.

Il corpo senza vita dello speleologo è stato recuperato questa mattina alle 4.40 dagli uomini del Soccorso Alpino Speleologico della Lombardia, impegnati in forze dal pomeriggio nelle ricerche dell’uomo scomparso nei cunicoli pieni d’acqua.

Le speranze di ritrovare l'uomo in vita si erano già spente all'una e mezza di notte quando, grazie ad alcune sonde utilizzate per le ricerche, il corpo era stato localizzato un metro sotto il livello dell'acqua nel punto in cui è rimasto intrappolato in seguito alla caduta nel torrente sotterraneo.


Girotto, che faceva parte dello Speleo Club Cai della Valle d'Aosta, si trovava all’interno della grotta Tacchi, che fa parte del sistema carsico sotto il pian del Tivano. Una grotta che ha una lunghezza complessiva di oltre 9 chilometri e una profondità di 163 metri, ma nella quale i cunicoli percorribili sono lunghi meno di un chilometro.

«Ieri pomeriggio - ricorda ancora il presidente dello Speleo Club - eravamo in escursione a 80 metri di profondità, a un’ora e mezza dall’ingresso, in un grotta non difficile e dove si svolgono anche dei corsi per allievi. Il torrente era impetuoso, così siamo scesi per andare a vederlo. Gianluca forse si è spinto un po’ troppo avanti e l’acqua l’ha trascinato via».


L’incidente è avvenuto in corrispondenza del primo sifone interno alla grotta, a circa 250 m dall'ingesso. Portato via dalla corrente, lo sfortunato speleologo è rimasto bloccato nei cunicoli attraversati dai torrenti sotterranei ed è morto, probabilmente annegato. 

Girotto era «uno speleologo esperto» e pure «istruttore del Cai», non certo un escursionista alle prime armi.


Gli uomini del Soccorso Alpino hanno lavorato tutta la notte per riuscire a raggiungere il corpo. Impresa tutt'altro che semplice e che ha costretto gli specialisti anche ad allargare artificialmente alcuni cunicoli.


Soltanto poco prima delle cinque di stamane il corpo dello speleologo è stato recuperato. 


Nelle operazioni di soccorso state coinvolte l'intera IX delegazione speleo lombarda, la XIX delegazione alpina lariana, speleosub addestrati nella gestione in sicurezza di interventi di recupero in grotte subacquee e tecnici disostruttori specializzati nell'allargamento artificiale delle strettoie che ostacolavano la progressione della speciale barella utilizzata nelle operazioni di recupero.


Oltre al Soccorso Alpino a Zelbio hanno lavorato anche i carabinieri della stazione di Pognana Lario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo I soccorsi allo speleologo